Nel corso di quest’anno si discusso molto in Toscana di rifiuti, sia per la mancata realizzazione di alcuni impianti previsti dai piani di Ato, sia per il mancato raggiungimento in molte zone degli obiettivi minimi di legge per la raccolta differenziata.
Si è parlato esageratamente anche di emergenza anche se la Toscana è sicuramente sottodimensionata in quanto ad impianti di trattamento delle varie tipologie di materiali raccolti in modo differenziato.
La regione Toscana ha quindi deciso di puntare in modo deciso su un potenziamento delle raccolte differenziate e sulla semplificazioni delle procedure per la realizzazione di impianti utili al riciclaggio dei materiali.
La regione Toscana ha quindi deciso di puntare in modo deciso su un potenziamento delle raccolte differenziate e sulla semplificazioni delle procedure per la realizzazione di impianti utili al riciclaggio dei materiali.
Si è discusso molto dell’abbandono del progetto dell’inceneritore di Case Passerini ( dopo anche il pronunciamento del Consiglio di Stato) come se questo fosse il perno della nuova poltica dei rifiuti in Toscana, ma in realtà bisognerebbe ragionare in una logica non solo di Ato , ma regionale per stabilire le reali necessità impiantistiche in un ciclo che dovrebbe, in teoria, lasciare meno del 10% dei rifiuti da destinare a discarica o incenerimento.
Per questo ha fatto molto discutere l’approvazione dell’ampliamento della discarica del Pago a Firenzuola per 200.000 tonnellate di rifiuti a servizio dell’Ato centro anche se con una clausola legata all’aumento della raccolta differenziata alquanto discutibile ( Del. 681 del 18/6/2018). In realtà la discarica , nelle intenzioni della regione, verrà utilizzata per i prossimi 2 o 3 anni , cioè il tempo stabilito dalla stessa regione per raggiungere il 70% di raccolta differenziata.
All’inizio di luglio la Giunta regionale ha approvato il protocollo relativo alle “ Determinazioni in merito alla raccolta differenziata in Ato Toscana Centro” che dovrà essere firmato da tutti i comuni e gestori del servizio e intanto ha stanziato oltre 5 milioni di euro per interventi volti ad incrementare la Raccolta Differenziata (RD) nei comuni dell’ato centro.
Il protocollo è composto di soli 4 articoli ma la sostanza è nell’art.2 che stabilisce l’obbligo per i sottoscrittori al raggiungimento del 70% di Rd al 31 dicembre 2020. Il 70% non è di Ato ma riguarda ogni singolo comune secondo una tabella allegata al protocollo.
Il protocollo è composto di soli 4 articoli ma la sostanza è nell’art.2 che stabilisce l’obbligo per i sottoscrittori al raggiungimento del 70% di Rd al 31 dicembre 2020. Il 70% non è di Ato ma riguarda ogni singolo comune secondo una tabella allegata al protocollo.
Nel caso del Mugello e Valdisieve, mentre per molti comuni gestiti da Aer questa soglia è già stata abbondantemente superata, per il Mugello siamo invece ancora molto lontani per non parlare di Firenzuola che ha appena il 22%(Firenzuola, insieme a Marradi e Palazzuolo, non fa parte dell’Ato Centro Toscana essendo servita da Hera).
Secondo i dati provvisori del 2017 per i comuni gestiti da Alia spa , Barberino di Mugello non raggiunge neppure il 36% e quindi dovrà incrementare i due anni del 34%, Borgo San Lorenzo migliora leggermente il dato 2016 con il 43,1 % e quindi dovrà incremnetare del 26,9%, Scarperia e san Piero resta quasi stabile al 36% e dovrà incrementare del 34%, Vaglia cala al 35,47% e quindi dovrà aumentare del 34,53% , infine Vicchio sale al 38,12% ma dovrà aumentare la Rd del 31,88%.
Secondo i dati provvisori del 2017 per i comuni gestiti da Alia spa , Barberino di Mugello non raggiunge neppure il 36% e quindi dovrà incrementare i due anni del 34%, Borgo San Lorenzo migliora leggermente il dato 2016 con il 43,1 % e quindi dovrà incremnetare del 26,9%, Scarperia e san Piero resta quasi stabile al 36% e dovrà incrementare del 34%, Vaglia cala al 35,47% e quindi dovrà aumentare del 34,53% , infine Vicchio sale al 38,12% ma dovrà aumentare la Rd del 31,88%.
Questi dati fanno capire l’importanza di nuovi sistemi raccolta dei rifiuti urbani, come il porta a porta, che in poco tempo possono portare al raggiungimento degli obiettivi regionali. L’aumento dei costi iniziali dovrebbe essere compensato dai minori costi di smaltimento in discarica o in inceneritori che nel futuro saranno sempre più costosi ( oltre che limitati dalle stesse direttive europee in materia).
Proprio i risultati ottenuti dai comuni della Valdisieve ( per non parlare dell’empolese ) dimostrano che certe quote di Rd sono realisticamente raggiungibili.
Dicomano , secondo i dati provvisori 2017, è al 72% (come Pelago) ma sta incrementando notevolmente in questa prima parte del 2018, Londa e Rufina sono già all’87%, Pontassieve 74,32%, solo san Godenzo sta al 58% e quindi dovrà incrementare del 12%.
Nell ‘Ato centro solo tre comuni fanno meglio di Londa e Rufina ,di meno di un punto percentuale, ( Lamporecchio, Serravalle Pistoiese e Larciano) anche se sono i comuni dell’empolese – valdelsa a superare l’80 in modo diffuso. Londa è il comune dove l’incremento tra 2016 e provvisori 2017 è il più alto superando il 20%.
Nell ‘Ato centro solo tre comuni fanno meglio di Londa e Rufina ,di meno di un punto percentuale, ( Lamporecchio, Serravalle Pistoiese e Larciano) anche se sono i comuni dell’empolese – valdelsa a superare l’80 in modo diffuso. Londa è il comune dove l’incremento tra 2016 e provvisori 2017 è il più alto superando il 20%.
L’obiettivo della regione è quindi realistico e chiede l’impegno degli amministratori e soprattutto dei cittadini per raggiungere un primo traguardo importante per l’ambiente e anche per l’economia.