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Benvenuto nel sito “Insangodenzo”, questo sito raccoglie tutte le informazioni sugli operatori turistici, attività commerciali, artigiani e piccoli produttori agricoli, news curiosità e quant'altro riguarda gli eventi nel comune di San Godenzo.

IN TOSCANA, al confine tra MUGELLO e VAL DI SIEVE, prendendo da DICOMANO la direzione verso FORLì, dopo circa 10 chilometri quasi al confine con la ROMAGNA , tra la valle dell'ACQUA CHETA ed il MONTE FALTERONA, troviamo il paese di SAN GODENZO, nella cui famosa abazia nel 1302 DANTE ALIGHIERI convenne con gli esuli guelfi bianchi e Ghibellini.

SAN GODENZO comune della MONTAGNA FIORENTINA ha una notevole estensione territoriale ed ha un dislivello tra il punto più alto (M. Falco, m 1658) e quello più basso (oltre Ponte alla Corella, m 240) di oltre 1400 metri, mostrando delle caratteristiche rudemente alpestri, con monti strapiombanti e profonde vallate. Dal territorio del Comune di San Godenzo, nella frazione de Il CASTAGNO D'ANDREA è possibile entrare nell'area protetta del PARCO NAZIONALE FORESTE CASENTINESI, MONTE FALTERONA e CAMPIGNA, una tra le piu'suggestive porte del versante fiorentino del Parco.

venerdì 31 agosto 2018

Malattie genetiche rare, controlli gratis in Toscana su tutti i neonati

Malattie genetiche rare, controlli gratis in Toscana su tutti i neonati

La Regione amplia lo screening per la diagnosi precoce sulle patologie gravi. Entro ottobre ai bimbi sarà prelevata una goccia di sangue entro le 72 ore di vita

Scid, malattia di Pompe, malattia Fabry e Mucopolisaccaridosi I. Sono termini che per molti significano poco. Dietro a questi nomi complicati ci sono invece malattie rare (un caso ogni migliaia di nascite), ereditarie, gravissime che portano a disabilità o conducono alla morte più o meno precoce. In Toscana tra fine agosto e settembre la Regione ha stabilito che per queste categorie di malattie saranno previsti controlli chiamati “neonatali”: previsti entro le 48 e le 72 ore di vita del bimbo. Per farli, basta una goccia di sangue prelevato dal tallone. L’esame - totalmente gratuito- è un primato per la Toscana che è la prima regione a prevedere lo screening per le immunodeficienze congenite severe, conosciute con la sigla Scid.

I controlli saranno obbligatori e si aggiungono a quelle già presenti e prescritti dalla legge nazionale. Questa novità è, sul piano pratico, un aggiornamento della lista degli accertamenti diagnostici obbligatori che servono a prevenire e curare le malattie metaboliche ereditarie. Si tratta di nuove analisi previste per due specie di patologie: quelle lisosomiali e per le immunodeficienze.

“Le malattie da accumulo lisosomiale – spiega la dottoressa Paola Barbacci, responsabile del Nucleo Operativo della direzione sanitaria del Meyer, dove verranno eseguite le analisi - sono un gruppo di circa 50 patologie causate da un’alterazione del metabolismo cellulare che comportano un accumulo di sostanze nocive che non vengono degradate. Questo causa danni alle cellule e ai tessuti. Il Meyer ha deciso di sollecitare la Regione a inserire tra le diagnosi neonatali anche questi controlli perché l’età in cui si manifestano le malattie è variabile, ma in genere si presentano già nei primi anni di vita. Le nuove tecniche permettono di trattare queste malattie e una diagnosi precoce è importante: aumenta la qualità della vita dei bambini».

La decisione di aggiungere nuovi test ai neonati è stata presa dalla giunta regionale con una delibera a inizio agosto e prende le mosse dai progressi della ricerca medica e dai risultati di dueprogetti pilota di screening attivati dall'Azienda Meyer riguardo queste patologie. Lo screening neonatale obbligatorio per le lisosomiali potrà essere attivato da fine agosto, quello per le immunodeficienze partirà da fine settembre.

I bambini con immunodeficienza congenita severa (la Scid) nascono apparentemente sani. Tuttavia, proprio per il grave difetto del sistema immunitario, che non consente loro di difendersi dalle malattie, possono subire precocemente danni gravi, irreversibili o addirittura andare incontro a morte a causa di infezioni che sarebbero banali per soggetti che possiedono un sistema immunitario normale.

Se viene invece iniziata presto la terapia (un trapianto di cellule staminali o una terapia genica o una terapia sostitutiva enzimatica o con immunoglobuline) il bambino può tornare a sperare in una vita normale. Per alcune specifiche immunodeficienze, inoltre, la ricerca condotta in Toscana per la diagnosi precoce vanta un primato speciale riguardo la tecnologia adottata, sviluppata e brevettata al Meyer e che adesso è inclusa anche dagli Stati Uniti nelle specifiche linee guida adottate.



Disturbi alimentari, al pronto soccorso nasce il "codice lilla"

Disturbi alimentari, al pronto soccorso nasce il "codice lilla"


Il nuovo colore è uno dei risultati emersi dal Tavolo di lavoro coordinato dal ministero della Salute. Indica il percorso terapeutico da seguire e alcune raccomandazioni per i familiari
Al pronto soccorso arriva un nuovo colore. Il "codice lilla" servirà per accogliere i pazienti con disturbi dell'alimentazione e avviare da subito un adeguato percorso terapeutico. La decisione è il risultato del Tavolo di lavoro specifico coordinato dal ministero della Salute, che ha elaborato le "Raccomandazioni per interventi in Pronto Soccorso con un Codice Lilla" e le "Raccomandazioni per i familiari".

A cosa serve il codice lilla

Si tratta di un percorso specifico per aiutare gli operatori sanitari ad accogliere i pazienti con problemi di nutrizione in pronto soccorso, una guida importante poiché il cammino terapeutico di chi soffre di questo tipo di patologie riguarda molto spesso giovani e giovanissimi. Del lavoro svolto e coordinato dal Dicastero di Lungotevere Ripa, fanno parte anche le raccomandazioni specifiche ai familiari. Indicazioni fondamentali per renderli consapevoli delle forme di disagio, soprattutto iniziale e a volte nascosto dei loro figli adolescenti, che può sfociare in gravi problemi sanitari. "La redazione dei documenti - ha scritto in una nota il ministero - è stata fortemente sollecitata sia dalle associazioni dei familiari, sia dagli operatori sanitari che hanno bisogno di strumenti pratici per un argomento in cui ancora oggi, purtroppo, esiste una estrema disomogeneità di cura e trattamento sull'intero territorio nazionale".

Raccomandazioni per i familiari

Per il documento "Interventi per l'accoglienza, il triage, la valutazione ed il trattamento del paziente con disturbi della nutrizione e dell'alimentazione-Raccomandazioni in pronto soccorso per un Codice Lilla", è stato usato un taglio operativo per chi lavora in pronto soccorso con mansioni operative. Le raccomandazioni per i familiari invece hanno l'obiettivo di aiutare i parenti dei pazienti affetti di questi disturbi, fornendo le prime indicazioni su come riconoscere i sintomi e aiutare chi ne soffre fornendo supporto pratico, soprattutto per la gestione dei pasti. I disturbi della nutrizione e dell'alimentazione sono uno dei più frequenti fenomeni sanitari, in particolare tra gli adolescenti e i giovani adulti, spiega la nota del ministero della Salute.




Celiachia: nuovi limiti ai rimborsi per i prodotti senza glutine

Celiachia: nuovi limiti ai rimborsi per i prodotti senza glutine


Il Ministero della Salute ha aggiornato (al ribasso) gli importi dei rimborsi a cui hanno diritto i soggetti affetti da celiachia per l’acquisto di prodotti senza glutine

Cambiano i tetti di spesa per i prodotti senza glutine a carico dello Stato a cui hanno diritto le persone celiache. Nel decreto pubblicato in Gazzetta ufficiale ci sono nuove fasce di età e differenze per gli uomini e per le donne.
I VECCHI RIMBORSI – La norma è decisamente peggiorativa rispetto alla precedente, sia in termini economici che in merito alla varietà dei prodotti acquistabili. Il vecchio decreto prevedeva l’erogazione da parte delle regioni di un contributo mensile di 45 euro per bambini di età inferiore ad 1 anno, di 62,00 euro per i bambini da 1 a 3 anni e mezzo di età e di 94 euro per i ragazzi fino a 10 anni. Gli adulti, invece, avevano diritto ad un rimborso di 140,00 euro nel caso degli uomini e di 99,00 euro per le donne.
I NUOVI LIMITI – Il Ministro Grillo, però, ha emesso una nuova normativa che prevede contributi minimi di 56 euro per i bambini fino a 5 anni e di 70 euro per i bambini di età compresa tra 6 e 9 anni e che introduce una ulteriore suddivisione in base al sesso per le fasce di età successive: 90 euro (femmine) e 100 euro (maschi) da 10 a 13 anni, 99 euro (femmine) e 124 euro (maschi) da 14 a 17 anni e 90 euro (donne) e 110 euro (uomini) da 18 a 59 anni.
OVER 60 – Il decreto prevede infine una ulteriore fascia di età, quella degli over 60, che di fatto risulta essere la più penalizzata: dopo il compimento del 60esimo anno di età il contributo scende a 75 euro per le donne e a 89 euro per gli uomini.
SCELTA PARADOSSALE – Una scelta che quindi colpisce in particolar modo i soggetti più vulnerabili e che appare non solo incomprensibile ma addirittura paradossale, soprattutto se si pensa al grave disagio economico in cui versano migliaia di pensionati.
AGGIORNATI I PRODOTTI – Inoltre, mentre nel precedente decreto si parlava genericamente di erogazione di “prodotti dietetici senza glutine, il nuovo testo specifica che il contributo può essere utilizzato solo per l’acquisto di pane, pasta, pizza, prodotti da forno dolci e salati, piatti pronti a base di pasta, preparati e basi pronte, prodotti dolciari e cereali per la prima colazione. Una dicitura che, di fatto, limita in misura consistente la scelta tra la vastissima gamma di prodotti senza glutine in commercio.
FEDERCONSUMATORI – “Considerando l’elevato costo dei prodotti senza glutine rispetto a quello dei prodotti ordinari, non riusciamo davvero a trovare un senso alla decisione di diminuire gli importi”, dice Federconsumatori. Inoltre il sistema di erogazione dei contributi, gestito su base regionale, prevede che in alcune aree geografiche i celiaci possano usufruire dell’agevolazione solo per gli acquisti presso le farmacie, che applicano prezzi ancora più alti. La celiachia è una malattia a tutti gli effetti, che ha ripercussioni importanti sulla vita quotidiana, ed è assolutamente inaccettabile che il dicastero della Sanità, il cui scopo primario è appunto quello di tutelare la salute di tutti i cittadini, penalizzi economicamente e socialmente chi ne soffre.


VENDO ATTIVITÀ DI VIVAIO

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nei pressi di Borgo San Lorenzo 
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CERCASI BANCONIERE/A DI MACELLERIA PER SUPERMERCATO


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Sabato 1 settembre....PIZZA al Comunello!

Sabato 1 settembre
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Allerta meteo per domani 1 settembre sulla Toscana

Codice giallo. Allerta meteo per domani 1 settembre sulla Toscana


Dalla mezzanotte di oggi (venerdì 31 agosto) previsti rovesci e temporali sparsi – La Sala di Protezione civile della Città Metropolitana di Firenze segnala che per domani (1 settembre 2018) è stato emanato dal Centro funzionale regionale un codice giallo per rischio idrogeologico e idraulico e temporali forti su tutto il territorio della Città Metropolitana di Firenze.
Sono previsti rovesci e temporali sparsi, anche di forte intensità, associati a colpi di vento e grandinate. Interessati i corsi d’acqua secondari per il rischio idrogeologico/idraulico: in particolare Ema, Mugnone e Terzolle. L’allerta scatterà alle 24 di venerdì 31 agosto e si concluderà 24 ore dopo.


Sabato 1 settembre ore 19.00 Pizza Circolo Arci 8 Dicembre Castagno d'Andrea

Sabato 1 settembre

ore 19.00 

Pizza Circolo Arci 8 Dicembre 

Castagno d'Andrea



giovedì 30 agosto 2018

Test Hpv al posto del Pap Test, dopo 70 anni lo screening va in pensione

Test Hpv al posto del Pap Test, dopo 70 anni lo screening va in pensione


Dopo oltre 70 anni, l'utilizzo del Pap Test come primo screening per individuare lesioni precancerose al collo dell'utero sta lasciando il posto al Test Hpv, un esame ancora poco noto e in grado di individuare in modo molto precoce la presenza del Papilloma Virus Humano. Già realtà in 6 regioni italiane del Centro Nord, l'utilizzo del Test Hpv dovrebbe andare a regime entro il 2020 a livello nazionale, mentre il Pap Test resta consigliato in seconda battuta, per approfondire eventuali casi di positività. L'Hpv o papilloma virus è molto diffuso nella popolazione, si trasmette per via sessuale e la maggior parte delle persone ne è portatrice senza saperlo. Alcuni tipi di HPV possono portare all'insorgenza del tumore del collo dell'utero e il nuovo test è in grado di individuarne la presenza prima ancora che si presentino modificazioni visibili al Pap test. Ma si effettua nello stesso modo di quest'ultimo, ovvero tramite prelievo di un campione di cellule dalla cervice uterina.

Secondo il Piano Nazionale Prevenzione 2014-18 del Ministero della Salute, entro il 2018 tutte le regioni avrebbero dovuto prevedere il Test Hpv come screening primario per donne tra 30 e 64 anni. Ma secondo i dati dell'Osservatorio Nazionale Screening (ONS), a fine 2017 lo avevano fatto solo Emilia Romagna, Piemonte, Veneto, Toscana, Umbria e Basilicata. «Sono a buon punto - spiega Marco Zappa, presidente dell'Ons - Abruzzo, Valle d'Aosta, Campania, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise e Trento. Hanno appena iniziato il percorso Sicilia e Calabria, mentre non sono partite Friuli, Marche, Puglia, Sardegna e Bolzano». E aggiunge: «Entro il 2020 l'Italia dovrebbe essere a regime. Siamo tra i Paesi più avanti al mondo, e, tra quelli europei, solo l'Olanda è al nostro livello». Questo non significa che il Pap test debba andare in pensione. «È invece l'esame successivo, che viene fatto qualora si riscontri una positività al Test Hpv», precisa Basilio Passamonti, presidente del Gruppo Italiano Screening del Cervicocarcinoma (Gisci). In Italia, spiega, «i due test sono integrati e rappresentano il massimo di garanzia possibile: l'HPV Test, che è più sensibile, individua le donne con infezione in corso (che può anche risolversi da sola), mentre il Pap test, che è più specifico, in uno step successivo individua l'eventuale lesione dovuta alla modificazione cellulare causata dal virus e che può spianare la strada al cancro al collo dell'utero».

A confermare la validità dell'approccio italiano è una nuova revisione di otto studi clinici e quattro studi di coorte. Condotta da ricercatori dell'Università della California a Davis, ha rilevato che, mentre i Pap test sono ancora molto efficaci per rilevare le cellule precancerose, il test HPV è un eccellente strumento di screening. I risultati, pubblicati sul Journal of American Medical Association (JAMA), sono stati utilizzati dalla Task Force dei Servizi Preventivi degli Stati Uniti, per aggiornare le raccomandazioni sullo screening del cancro cervicale.



I prezzi di benzina e diesel iniziano a salire, prevista la stangata da settembre

I prezzi di benzina e diesel iniziano a salire, 

prevista la stangata da settembre


Gli automobilisti italiani potrebbero subire un rincaro dei prezzi del carburante proprio tra pochi giorni

Tutto il mese di agosto è stato calmo, i prezzi della benzina e del diesel non hanno subito importanti variazioni.
Per gli automobilisti italiani, quindi, le ultime quattro settimane non hanno destato preoccupazioni, anzi, grande tranquillità, soprattutto nel mese in cui tendenzialmente si viaggia di più e quindi si consuma ovviamente più carburante. La stangata però potrebbe arrivare proprio adesso. Il prezzo del diesel e della benzina sta iniziando a salire in maniera decisa in questi giorni, a spingere sono le quotazioni internazionali dei prodotti raffinati. Rispetto all’inizio del mese di agosto, oggi queste quotazioni sono aumentate in maniera evidente, soprattutto per quanto concerne il gasolio.
Secondo le consuete rilevazioni effettuate, proprio in questi giorni Eni ha aumentato i prezzi consigliati sia della benzina che del diesel di un centesimo per ogni litro. Anche Tamoil, IP, Italiana Petroli hanno registrato lo stesso rialzo. La situazione attuale vede, nei giorni scorsi, le quotazioni dei prodotti raffinati salire dell’equivalente di 1.3 centesimi di euro per ogni litro di benzina e invece 1.5 centesimi per ogni litro di gasolio.
Se vogliamo inquadrare la situazione generale, vediamo la media dei prezzi praticati e comunicati dall’Osservatorio dei Prezzi del Ministero dello Sviluppo Economico, rilevati su circa 14.000 impianti e comunicati proprio poche ore fa. La benzina costa in media 1.634 euro al litro se fatta self service e il diesel 1.506 euro al litro. Per quanto riguarda invece il rifornimento servito, 1.748 euro al litro per la benzina e 1.626 per il gasolio. Il metano costa circa 0.963 euro a litro e il Gpl 0.658 al litro.
Per quanto riguarda invece un’analisi circa le variazioni dei prezzi a seconda delle varie zone d’Italia, possiamo dire con certezza che Bolzano e Trento sono le città più costose in ambito di rifornimento di qualsiasi tipologia di carburante e le regioni dove la benzina è più carasono il Friuli Venezia Giulia, la Basilicata e la Valle d’Aosta. In Veneto, Molise e nelle Marche il diesel ha il prezzo più basso di tutta Italia. I prezzi della benzina sono più alti in Liguria, a seguire, facendo una classifica, in Trentino Alto Adige e in Calabria. Le regioni dove costa meno fare rifornimento di benzina sono il Veneto, la Sicilia e l’Abruzzo

Addio lampade alogene: dal primo settembre saranno fuori dal mercato

Addio lampade alogene

dal primo settembre saranno fuori dal mercato

Lo prevede il regolamento Ue 244/2009. Non tutte le alogene spariranno: si potranno ancora acquistare i faretti direzionali e le lampadine per proiettori

Dopo le lampade a incandescenza, scomparse dal mercato dal 2012, adesso è il turno di quelle alogene. Dal primo settembre non potranno più essere messo in commercio quelle non direzionali con forma "a pera", ancora molto utilizzate nelle nostre case e uffici ma poco efficienti, tanto che sono considerate di classe energetica D. Tutti i prodotti già presenti in negozio potranno però essere venduti fino all'esaurimento delle scorte. Il provvedimento riguarda tutta l'Europa, perché previsto dal regolamento 244/2009. Il testo, in realtà, prevedeva la fine delle alogene per il primo settembre 2016, ma la deadline era stata posticipata di due anni.
 
Non tutte le lampade alogene spariranno però dal mercato: rimarranno i faretti e le lampade con attacco G9 e R7S, usate soprattutto per lampade da tavolo e proiettori.

Nei prossimi mesi, (quando le scorte della grande distribuzione inizieranno a esaurirsi), per sostituire una lampadina dovremo acquistarne per forza una che consentirà un maggior risparmio energetico. Le alternative maggiori sono due: quelle fluorescenti e quelle a Led.
 
Le fluorescenti fino a qualche anno fa erano considerate le lampade a risparmio energetico per eccellenza: possono essere sia compatte che tubolari e, oltre a consumare di meno, hanno una vita molto più lunga rispetto alle vecchie lampadine a incandescenza. Anche se la loro vita non è "praticamente infinita" come sembrava all'inizio: frequenti accensioni e spegnimenti (cioè la normale amministrazione in un appartamento) ne riducono molto la durata.
 
Ci sono poi le lampade a Led, che consumano ancora meno energia. Più care rispetto alle fluorescenti ma più durevoli (spesso, però, meno durevoli di quanto ci viene detto), più efficienti e meno dispendiose sul lungo periodo. Per fare un confronto con le vecchie lampadine a incandescenza, un Led sviluppa il 10% del calore (contro il 95%) ed emette il 90% di luce in più. Secondo l'Enea (l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile), passare da una lampada alogena di media potenza a un Led ad alta efficienza consentirà di risparmiare 115 euro. I costi elevati del Led, secondo l'agenzia, si recuperano in un anno.
 
Ma i vantaggi dell'addio alle lampade alogene si vedranno sul medio termine e soprattutto su vasta scala. Sempre Enea ha stimato che l'abbandono delle alogene porterà a un risparmio energetico annuale pari al consumo annuo di elettricità del Portogallo, cioè 48 TWh di energia. Questo consentirà di non emettere in atmosfera circa 15 milioni di tonnellate di CO2: il totale delle emissioni generate da due milioni di persone in un anno.


Pesca Regina, a Londa la festa dal 7 al 9 settembre 2018

Pesca Regina
a Londa la festa dal 7 al 9 settembre

Presentata in regione l'edizione 2018 della festa alla presenza dell'assessore della regione Toscana all'agricoltura Marco Remaschi

"E' per me un grande piacere che ancora una volta il Comune di Londa abbia deciso di venire qui in Regione per presentare questa iniziativa. La coltivazione della Pesca Regiona di Londa risale agli anni '50. E' importante mantenere tradizioni e culture che vanno indietro negli anni". L'assessore all'agricoltura Marco Remaschi ha presentato stamani l'edizione 2018 della Festa della Pesca Regina di Londa, che si terrà dal 7 al 9 settembre a Londa, con anticipazioni che si terranno a Firenze e a Londa già nei prossimi giorni. "Questo prodotto ha grandi qualità nutraceutiche - ha proseguito Remaschi - E' un prodotto di nicchia: se ne producono poche tonnellate, ma di grandissima qualità. E noi vogliamo sostenere i produttori per incentivare questa produzione. E' importante che si instauri un rapporto diretto tra produttore e consumatore: questo aiuta il territorio a crescere e svilupparsi. Attraverso queste iniziative, vogliamo far sì che questo territorio sia conosciuto anche per le sue bellezze, oltre che per la Pesca Regina". 

La Pesca di Londa ha una maturazione tardiva, nelle prime due settimane di settembre; a polpa bianca, ha un sapore unico e inconfondibile. Ogni anno, il Comune di Londa dedica a questo frutto una festa, per esaltarne la bontà e anche far conoscere le caratteristiche del territorio che la produce. 

"Abbiamo organizzato spettacoli e iniziative per attirare tanti turisti sul nostro territorio - dice il sindaco di Londa Aleandro Murras - Oltre alle pesche, si troveranno anche altri prodotti, come la marnmellata. I negozianti hanno voglia di fare tanti prodotti derivati dalla Pesca Regina, per farla apprezzare anche al di fuori del nostro territorio, in tutta la Toscana e oltre. La coltivazione della Pesca Regina ha ritardato lo spopolamento sul nostro territorio, poi la produzione di pesche della Romagna ci ha messo in crisi. La Pesca Regina è un prodotto che non può essere conservato in frigorifero, quindi è adatto alla filiera corta. E si produce per un periodo molto limitato, solo nella prima metà di settembre. La nostra produzione è di 30 tonnellate. Ora stanno ripiantando nuovi pescheti". "La Pesca di Londa - ha sottolineato Valter Nencetti, del Dipartimento di Scienze Produzioni Agroalimentari e dell'Ambiente dell'Università di Firenze - ha grande resistenza a molti parassiti, e quindi è facile da coltivare". 

Barbara Cagnacci, vicesindaco di Londa, ha illustrato il programma dei tre giorni di Festa della Pesca Regina, che prevede mercato, gare, laboratori, sfilate, esibizioni, e che si concluderà con la grande festa sul lago di Londa domenica 9 settembre.





Incendi, posticipato al 10 settembre il divieto assoluto di abbruciamento

Incendi, posticipato al 10 settembre il divieto assoluto di abbruciamento

E' stato posticipato al 10 settembre il periodo a rischio per lo sviluppo di incendi boschivi e il conseguente divieto assoluto di abbruciamento di residui vegetali agricoli e forestali su tutto il territorio regionale

La proroga di dieci giorni rispetto alla scadenza fissata dalla normativa regionale al 31 agosto si è resa necessaria a causa del mantenimento delle attuali condizioni di rischio, previste nonostante il passaggio di una perturbazione che dovrebbe interessare gran parte della regione nei primi giorni di settembre. 

Gli incendi nel mese di agosto 

La proroga del periodo a rischio si lega anche alla necessità di fronteggiare con gli strumenti della prevenzione una coda dell'estate caratterizzata da un aumento del numero di incendi e di superficie boscata percorsa dal fuoco. 

Nello scorso mese di giugno gli incendi sono stati appena 11 in tutta la regione con 3 ettari di superficie boscata bruciata. Nel mese di luglio gli eventi registrati sono stati invece 56, con una superficie interessata dalle fiamme contenuta in appena 16 ettari. 

Più altalenante l'andamento del mese di agosto. I primi 15 giorni hanno confermato i numeri estremamente contenuti del resto dell'estate, ma nell'ultima decade del mese gli interventi di spegnimento da parte dell'organizzazione regionale antincendi boschivi sono sensibilmente aumentati e si sono anche verificati i primi incendi dell'anno con superficie superiore ai 5 ettari. A oggi gli incendi boschivi del mese di agosto risultano in tutto 82 su una superficie boscata stimata in circa 62 ettari, in attesa dei rilievi ufficiali che forniranno le perimetrazioni definitive. 

Negli ultimi 5 anni nel mese di agosto si sono contati mediamente 120 incendi boschivi estesi su una superficie di 250 ettari; a livello statistico i dati 2018 sono, quindi, nettamente sotto media. Per quanto riguarda la distribuzione per province in questo mese il numero di incendi più alto si è avuto in quella di Lucca (16), seguita da Pisa (14) e Livorno (12). 

Cosa si prevede nel periodo di rischio 

Oltre al divieto di abbruciamento di residui vegetali, nel periodo a rischio il regolamento forestale della Toscana vieta qualsiasi accensione di fuochi in bosco, ad esclusione della cottura di cibi in bracieri e barbecue situati in abitazioni o pertinenze e all'interno delle aree attrezzate. Anche in questi casi vanno comunque osservate le prescrizioni del regolamento forestale. 

In deroga, l'ente competente su ciascun territorio può autorizzare attività di campeggio anche temporaneo e fuochi anche pirotecnici, tramite autorizzazioni che contengano le necessarie prescrizioni e precauzioni da adottare per scongiurare qualsiasi rischio di innesco di incendio. 

La mancata osservanza delle norme di prevenzione comporta l'applicazione di pesanti sanzioni previste dalle disposizioni in materia. 

I cittadini sono invitati a segnalare tempestivamente eventuali focolai al numero verde della Sala operativa regionale 800 425 425 o al 115 dei Vigili del Fuoco.





'Check-up' di tutti i ponti toscani, firmata intesa tra Regione, Upi, Città Metropolitana e Anci

'Check-up' di tutti i ponti toscani, firmata intesa tra Regione, Upi, Città Metropolitana e Anci

La proposta avanzata il giorno 28 agosto dal presidente della Toscana Enrico Rossi ad un'assemblea di presidenti di Provincia e delegati dei Comuni, si è concretizzata, già oggi, nella firma di un'intesa tra Regione Toscana, Upi, Città Metropolitana ed Anci

Fare un check-up completo delle infrastrutture viarie in Toscana, con particolare attenzione ai ponti e alle strutture in cemento armato, in modo da ottenere in breve tempo una fotografia affidabile, aggiornata ed inequivocabile dello stato dell'arte e delle eventuali criticità presenti. La proposta, avanzata ieri dal presidente della Toscana Enrico Rossi ad un'assemblea di presidenti di Provincia e delegati dei Comuni, si è concretizzata oggi nella firma di un'intesa tra Regione Toscana, Upi, Città Metropolitana ed Anci. A siglare l'atto sono stati Enrico Rossi, il presidente dell'Unione delle Province toscane Luca Menesini, il consigliere della Città metropolitana di Firenze con delega alle infrastrutture Andrea Ceccarelli ed il presidente di Anci Toscana Matteo Biffoni. 

L'intesa nasce dalla volontà di andare oltre la segnalazione di criticità già note (che saranno prontamente segnalate alla Prefettura e al Ministero rispondendo alla lettera inviata dal Mit alle amministrazioni locali nei giorni scorsi), per approfondire la conoscenza dello stato delle infrastrutture e fare tutto il possibile per prevenire tragedie come quella avvenuta a Genova lo scorso 14 agosto. 

La Toscana non parte da zero per quanto riguarda il monitoraggio dello stato delle proprie infrastrutture e la prevenzione di criticità. Dal 2001 è previsto dal Piano di interventi sulla viabilità regionale un costante controllo delle infrastrutture viarie regionali, realizzato basandosi sulle segnalazioni fatte dalle Province (soggetti gestori). La riunione di monitoraggio con le Province sarebbe prevista una volta all'anno, ma viene convocata ogni 6 mesi per maggiore sicurezza e per garantire interventi più tempestivi. Grazie a questo costante controllo dal 2001 ad oggi in Toscana sono stati investiti 1,2 miliardi di euro per scongiurare criticità. 

La Toscana è inoltre l'unica Regione italiana ad essersi dotata di un sofisticato sistema satellitare di monitoraggio dei 'mutamenti del territorio', realizzato con la collaborazione dell'Università di Firenze, che ogni 12 minuti rileva eventuali spostamenti delle strutture presenti sul territorio, siano esse case, argini, strade, ecc. Questo sistema, che ha un costo di 300.000 euro all'anno, offre un significativo aiuto nell'individuare possibili cedimenti strutturali, si affianca il monitoraggio sulle criticità infrastrutturali. 

"La Toscana non è impreparata sul tema della sicurezza delle infrastrutture – ha detto il presidente Rossi - anzi è avanti perché è l'unico soggetto in Italia che ha a disposizione un sistema satellitare di controllo, tuttavia l'evento drammatico di Genova ci costringe a fare di più. Vogliamo fare un'analisi sistematica di tutti i ponti, delle strade regionali, provinciali e comunali della Toscana per ‘scovare' anche criticità magari poco evidenti. Li passeremo in rassegna uno ad uno, faremo una linea guida per fare in modo che il monitoraggio sia svolto in maniera omogenea in tutta la Regione, stabiliremo ogni quanto tempo ciascuna infrastruttura dovrà essere ricontrollata. E' un tema essenziale perché riguarda la sicurezza e la vita dei cittadini, per questo come sistema degli enti territori ali abbiamo fissato un metodo di controllo e lo comunicheremo ad Autostrade, Anas ed al Ministero, ma vorremmo anche sapere quale metodo di controllo sarà adottato sulle strade di competenza statale, sulle ferrovie e sulle autostrade, visto che i toscani si spostano anche fuori dalla regione". 

L'intesa sottoscritta da Regione, Upi, Città Metropolitana ed Anci, prevede la costituzione di un gruppo tecnico di lavoro (composto da periti regionali, tecnici degli enti locali ed eventuali professionisti esterni) che avrà come primo incarico quello di definire un modello unico di report per effettuare rilevamenti (in modo che risultino omogenei in tutta la regione, non influenzati dalle scelte del rilevatore) e comporre le squadre di tecnici che successivamente procederanno alle verifiche degli oltre 5.000 ponti e dei 10.000 km di strade di competenza della Regione, delle Province, della Città Metropolitana e dei Comuni toscani. 

Il lavoro di monitoraggio dovrà essere svolto nell'arco di pochi mesi, al massimo un anno, e permetterà non solo di evidenziare eventuali criticità non note, ma anche di stabilire un'effettiva gerarchia dell'urgenza degli interventi. 

"Sarà un lavoro progressivo – ha detto il presidente dell'Unione delle Province Toscana Luca Menesini - al quale tutti gli enti territoriali toscani lavoreranno insieme in maniera sinergica. Ci aspettiamo che una volta che le criticità saranno state evidenziate, arrivi anche una risposta in termini di investimenti, per poter intervenire dove necessario". 

"La Città metropolitana – ha detto Andrea Ceccarelli, consigliere della Città metropolitana di Firenze con delega alle infrastrutture - ha dati aggiornati sulle proprie infrastrutture, ma riteniamo importante un monitoraggio organico dello stato delle infrastrutture sul territorio, anche per poter meglio coordinare gli interventi nel tempo". 

"Questo lavoro ci rinforza tutti, in particolare i Comuni più piccoli che potranno avvalersi di professionalità che non fanno parte del loro organico – ha detto il presidente di Anci Toscana Matteo Biffoni - Con questo atto di intesa daremo una risposta organica in sinergia con Regione, Province e Città metropolitana. Rispondiamo inoltre alla richiesta del Ministero di mandare dati di monitoraggio in tempi brevi, anche perché la maggior parte dei Comuni lo ha sempre fatto. Al contempo chiediamo i dati del monitoraggio su tratti di competenza statale, come quelli autostradali".






mercoledì 29 agosto 2018

Tornano a Firenze le giornate di prevenzione oncologica gratuita di Ant

Tornano a Firenze le giornate di prevenzione oncologica gratuita di Ant
Ripartono Progetto Ginecologia, Progetto Melanoma, Progetto Mammella, e Progetto TiroideTornano i programmi di prevenzione oncologica gratuita organizzati da Fondazione ANT a Firenze 


La prima data sarà sabato 8 settembre, con le visite di Progetto Ginecologia presso la nuova sede di Villa Donatello, in Via Attilio Ragionieri 101 a Sesto Fiorentino. Seguiranno ilProgetto Melanoma, il 14 settembre nella vecchia sede di Villa Donatello, in viale Matteotti 2/4, il Progetto Tiroide, il 14 e 28 settembre nella sede di via Ragionieri e il Progetto Mammella, il 20 settembre per le donne sotto i 45 anni e il 27 settembre per le donne sopra i 45 anni, sempre in via Ragionieri.

Per accedere alle visite di Firenze è necessario prenotarsi telefonicamente al n.3483102881 solo in orario 9-13 e solo dal lunedì al venerdì nelle seguenti date: dal 31 agosto al 7 settembre per il Progetto Ginecologia, dal 6 al 13 settembre per i Progetti melanoma e Tiroide e dal 13 al 19 settembre per il Progetto Mammella.
Per fare richiesta di assistenza e avere informazioni sulle zone coperte da ANT nella nostra regione possibile telefonare all’ufficio accoglienza ANT dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13.30 al n. 055.5000210.




Lavoro, Kiko cerca personale a Firenze

Lavoro, Kiko cerca personale a Firenze


Kiko, noto marchio di make up, cerca personale per i suoi negozi a Firenze.

La figura richiesta è quella di addetto alle vendite che si occuperà, secondo quanto riporta l'annuncio di lavoro,  di "garantire un’eccellente esperienza di vendita, accogliendo e consigliando in maniera personalizzata le clienti, illustrando le caratteristiche di tutti i nostri prodotti, anche attraverso prove pratiche di make up."

Si richede una disponibilità part-time, ed un'ampia flessibilità oraria a turni serali e nei week end.

Per candidarvi o per maggiori informazioni, visitate il sito dell'azienda :
http://recruiting-italy.kikocosmetics.com/annunci-lavoro/SALES_ASSISTANT_KIKO_FIRENZE---164565948.htm


Alia cerca personale a tempo indeterminato: tre avvisi per 10 posti

Alia cerca personale a tempo indeterminato: tre avvisi per 10 posti


Alia Spa cerca persona a tempo indeterminato. Sono disponibili tre avvisi per la selezione di personale a tempo indeterminato, per un totale di 10 posti. 

L’invio delle candidature avviene esclusivamente attraverso il sito di Alia, che precisa che le candidature inviate tramite altri canali (posta ordinaria, posta elettronica, consegna a mano etc.) non saranno prese in considerazione.

Avviso N.12-2018 Tecnico Gestione Sviluppo Cartografie GIS
Ricerca di personale per la copertura a tempo indeterminato di N.2 posti con inquadramento di 4° livello - posizione parametrale B - del CCNL Utlitalia Servizi Ambientali, con qualifica di impiegato tecnico Gestione Sviluppo Cartografie GIS.
Scadenza: 04/09/2018

Avviso N. 13-2018 Manutentore Elettromeccanico Impianti
Ricerca di personale per la copertura a tempo indeterminato di N.5 posti con inquadramento di 4° livello - posizione parametrale B - del CCNL Utlitalia Servizi Ambientali, con qualifica di Manutentore Elettromeccanico Impianti
Scadenza: 11/09/2018

Avviso N. 14-2018 Impiegato Tecnico Gestione Flotta
Ricerca di personale per la copertura a tempo indeterminato di N.3 posti con inquadramento di 4° livello- posizione parametrale B- del CCNL Utilitalia Servizi Ambientali, con qualifica di Impiegato Tecnico Gestione Flotta
Scadenza: 17/09/2018

Per informazioni e per inviare la candidatura visita il sito di Alia
https://www.aliaspa.it/lavora-con-noi/




Corso di formazione tecnico giuridica per CTU

Corso di formazione tecnico giuridica per CTU

La Fondazione dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Firenze organizza il Corso di formazione tecnico giuridica per CTUIl corso si articola in cinque giornate (dall'11 al 26 settembre 2018) per un totale di 20 ore ed è valido ai fini dell'iscrizione o della permanenza nell'Albo dei CTU. Si terrà nell'Auditorium della Cassa di Risparmio di Firenze (Via Carlo Magno 7 – Firenze). 

Il costo è di euro 182,00 (esente Iva).Per gli iscritti all'Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Firenze è gratuito. 

L'iscrizione deve essere effettuata entro lunedì 10 settembre. 

Il programma dettagliato del corso, il modulo per l'iscrizione on line e le modalità di pagamento sono nella pagina dedicata al corso del sito della Fondazione dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Firenze. 

Il corso è valido ai fini della Formazione Professionale Continua dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.




Temporali in arrivo, codice giallo sul nord ovest della Toscana

Temporali in arrivo, codice giallo sul nord ovest della Toscana

Emesso per giovedì 30 agosto codice giallo per pioggia e temporali forti in Lunigiana, Versilia e le foci del Serchio

Un peggioramento delle condizioni meteo causerà isolate precipitazioni, anche temporalesche, sulle zone nord occidentali della Toscana. Per questo la Sala operativa unica della protezione civile regionale ha emesso un codice giallo per pioggia e temporali forti che interessa la Lunigiana, la Versilia e le foci del Serchio e dell'Arno. I fenomeni saranno possibili nelle zone indicate a partire da stanotte fino a domattina. 

Ecco la descrizione dei fenomeni previsti per la giornata di domani: a partire dalla notte e al primo mattino possibilità di isolati temporali, anche di forte intensità, sulle zone di nord ovest associati a possibili grandinate e colpi di vento; nel pomeriggio rovesci o temporali a carattere sparso o isolato possibili sulle zone interne, con occasionali grandinate e colpi di vento. 

Per informazioni più dettagliate e per le norme di comportamento da tenere in occasione di tali fenomeni consultare la pagina www.regione.toscana.it/allertameteo. 








Chiusura SP 95 "Del Castagno" - Dal 29 agosto al 17 settembre in orario 9-17 per lavori di ripristino e riqualificazione

Chiusura SP 95 "Del Castagno"
Dal 29 agosto al 17 settembre
in orario 9-17 per lavori di ripristino e riqualificazione

Per effettuare lavori di ripristino di opere idrauliche superficiali sulla carreggiata e di riqualificazione del piano viabile, è prevista la chiusura al transito dei veicoli, in entrambi i sensi di marcia e in orario 9.00/17.00, della strada provinciale n. 95 “Del Castagno” dal km 10+000 al km 12+000 circa, nel Comune di San Godenzo, da oggi 29 agosto a lunedì 17 settembre 2018.

martedì 28 agosto 2018

Firenze, il 2 settembre torna la Domenica Metropolitana

Firenze, il 2 settembre torna la Domenica Metropolitana


Domenica 2 settembre, come ogni prima del mese, torna l'appuntamento 2018 con la ‘Domenica Metropolitana’, l'evento che consente ai fiorentini e a tutti i residenti nei comuni della Città Metropolitana di accedere gratuitamente ai musei civici.

La Domenica Metropolitana di settembre offre un programma di attività: in particolare le visite a Santa Maria Novella, al Forte Belvedere e alla mostra ‘Gong. Eliseo Mattiacci’, alla Torre San Niccolò, al Museo Stefano Bardini, all’esposizione ‘Artisti al Teatro-Disegni per il Maggio Musicale Fiorentino’ e al progetto ‘Nati nel Novecento’ presso il Museo Novecento. In Palazzo Vecchio spiccano il percorso ‘A occhi chiusi’ (rivolto a vedenti, ipovedenti e non vedenti)  e le attività per famiglie ‘Vita di corte’ e ‘Favola della tartaruga con la vela’. Per le famiglie sarà inoltre possibile prendere parte agli itinerari di scoperta del Terzo Giardino, giardino pubblico sulla riva dell’Arno in corrispondenza di Lungarno Serristori.

Visite guidate su prenotazione a: Museo del Bigallo,  ore 10 e ore 12, Piazza San Giovanni 1 055.288496. Museo della Misericordia, ore 15,15 e ore 16.30, Piazza Duomo tel. 055.239393.

Non c’è  bisogno di  prenotazione per la semplice visita ai Musei Civici Fiorentini che presentano i seguenti orari di apertura. Museo di Palazzo Vecchio, ore 9-23. Torre di Arnolfo, ore 9-21. Santa Maria Novella, ore 12-17,30. Museo Stefano Bardini, ore 11-17. Cappella Brancacci (S. Maria del Carmine), ore 13-17. Fondazione Salvatore Romano, P.zza Santo Spirito, ore 13-17. Museo Novecento, P.zza Santa Maria Novella, ore 11-20. Museo del Ciclismo Gino Bartali, via Chiantigiana 175 (Ponte a Ema), ore 10-16. Torre San Niccolò, ore 16-19

Informazioni e prenotazioni da lunedì a sabato, ore 9.30-13 e 14-17 (servizio non attivo la domenica mattina) 



Meteo: RIBALTONE da Venerdì 31 a Martedì 4 SETTEMBRE, ITALIA DENTRO un CICLONE, ecco le aree a rischio

Meteo: RIBALTONE da Venerdì 31 a Martedì 4 SETTEMBRE, ITALIA DENTRO un CICLONE, ecco le aree a rischio
l'Italia verrà interessata da una nuova ondata di maltempo
Nemmeno il tempo di annunciare l’arrivo di una rinnovata riscossa africana, che l’autorevole Centro Meteo Europeo annuncia un nuovo cambiamento del tempo generale ad opera delle correnti fresche addirittura di origine groenlandese. Tra Lunedì 27 e Giovedì 30 non ci dilunghiamo a dirvi che ci sarà il sole e farà anche molto caldo come in piena Estate per capirci, con la solita afa e le temperature anche a 35 gradi.
Poi tutto cambierà, a dire il vero un po’ a sorpresa, ci si aspettava infatti che il caldo potesse durare qualche giorno in più e invece nuovamente l’anticiclone collasserà sotto la spinta delle correnti nordatlantiche questa volta dalla Groenlandia che si metteranno in marcia verso il Mediterraneo, e una volta giunte a ridosso delle Alpi, le valicheranno dalla Valle del Rodano gettandosi impetuose verso il mar di Sardegna già Venerdi 31, innescando immediatamente dopo un vortice ciclonico sul Mar Ligure, chiamato in gergo tecnico un po’ difficile Ciclogenesi Ligure o Genoa Low all’inglese, ma la sostanza non cambierà.
Si tratterà di un ciclone, particolarmente insidioso che potrebbe dunque giungere sul nostro Paese a partire da Venerdì pomeriggio, condizionando il tempo per diversi giorni: l'evoluzione, confermata proprio ora dal prestigioso Centro Europeo per le previsioni a medio termine, propone la discesa di un nocciolo freddo perturbato da Nord verso l'Italia, con una traiettoria che vederebbe il Nord Italiacolpito inizialmente, con le regioni centrali e meridionali interessate nei giorni immediatamente successivi.

Piogge, temporali, locali nubifragi e grandinate aggredirebbero quindi l'Italia a più riprese daVenerdì 31 Agosto, quando i fenomeni più forti raggiungeranno le regioni settentrionali, da Liguria e Piemonte verso il Triveneto e l'Emilia Romagna; nel weekend poi si formerà un centro di bassa pressione davvero insidioso, attorno al quale ruoteranno forti venti di Maestrale, Libeccio, Scirocco, Bora, con rischio temporali anche a Roma nel corso della serata di Domenica; non andrà meglio sulle regioni adriatiche, con possibili nubifragi, e sulla Campania, con l'instabilità temporalesca che potrebbe colpire a più riprese anche Napoli.

Tra Sabato e Domenica tornerebbe inoltre la neve sulle Alpi Lombarde, sullo Stelvio e poi Dolomiti addirittura a quota 1600-1700 metri quindi poco sopra e attorno Cortina d’Ampezzo. Il fronte freddo si attarderà ancora domenica sulle regioni di nord-est quindi sul Triveneto e sull’Emilia-Romagna per poi scendere impetuosamente verso tutte le regioni adriatiche dalle Marche fino alla Puglia. La perturbazione causerà un nuovo abbassamento delle temperature che dai valori estivi dei giorni precedenti si porteranno di nuovo leggermente al di sotto delle medie con il ritorno della neve sulle Dolomiti.

Sbirciando la tendenza per i giorni successivi, l'Italia resterebbe nella morsa del maltempo almeno fino a Martedì 4 Settembre, quando le ultime piogge bagneranno le regioni meridionali; a seguire, ecco l'alta pressione africana potrebbe prendere nuovamente il sopravvento su tutto il Paese.