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Benvenuto nel sito “Insangodenzo”, questo sito raccoglie tutte le informazioni sugli operatori turistici, attività commerciali, artigiani e piccoli produttori agricoli, news curiosità e quant'altro riguarda gli eventi nel comune di San Godenzo.

IN TOSCANA, al confine tra MUGELLO e VAL DI SIEVE, prendendo da DICOMANO la direzione verso FORLì, dopo circa 10 chilometri quasi al confine con la ROMAGNA , tra la valle dell'ACQUA CHETA ed il MONTE FALTERONA, troviamo il paese di SAN GODENZO, nella cui famosa abazia nel 1302 DANTE ALIGHIERI convenne con gli esuli guelfi bianchi e Ghibellini.

SAN GODENZO comune della MONTAGNA FIORENTINA ha una notevole estensione territoriale ed ha un dislivello tra il punto più alto (M. Falco, m 1658) e quello più basso (oltre Ponte alla Corella, m 240) di oltre 1400 metri, mostrando delle caratteristiche rudemente alpestri, con monti strapiombanti e profonde vallate. Dal territorio del Comune di San Godenzo, nella frazione de Il CASTAGNO D'ANDREA è possibile entrare nell'area protetta del PARCO NAZIONALE FORESTE CASENTINESI, MONTE FALTERONA e CAMPIGNA, una tra le piu'suggestive porte del versante fiorentino del Parco.

venerdì 15 giugno 2018

Falso biologico: operazioni e sequestri dei carabinieri in tutta Italia. Coldiretti: “A rischio sei consumatori su dieci”

Falso biologico: operazioni e sequestri dei carabinieri in tutta Italia. Coldiretti: “A rischio sei consumatori su dieci”

Dall'Emilia Romagna alla Campania, fino in Sicilia: 45 aziende perquisite e una persona denunciata con l’accusa di frode in commercio, oltre a sanzioni per un totale di 15.500 euro per indicazioni non a norma o incerta provenienza dei prodotti. L'accusa degli agricoltori

Quindici tonnellate di falsi prodotti bio, 45 aziende perquisite e una persona denunciata in Sicilia con l’accusa di frode in commercio, oltre a sanzioni per un totale di 15.500 euro per indicazioni non a norma o incerta provenienza dei prodotti. Questo il bilancio di una maxi operazione dei reparti speciali dei carabinieri per la tutela agroalimentare nella filiera del biologico.
SEQUESTRI DALL’EMILIA-ROMAGNA ALLA CAMPANIA – Nelle province di Ravenna e Reggio Emilia, i miliari hanno sequestrato 63 confezioni di frutta secca ed erbe aromatiche dichiarate bio e 22 fra baccalà, sardine e alici biologiche, riportanti indicazioni non a norma. A L’Aquila, invece, sono state sequestrate 381 uova biologiche, alla cui provenienza non è stato possibile risalire. Per lo stesso motivo a Caserta, Napoli e Salernoi carabinieri hanno sequestrato circa 285 chilogrammi di prodottiortofrutticoli, 30 chilogrammi fra salumi e formaggi e 6.480 barattoli di passata di pomodoro, ossia oltre 300 tonnellate.

IN SICILIA SCATTA UNA DENUNCIA – Operazioni anche tra Catania e Messina, dove una persona è stata denunciata per frode in commercio e sono stati sequestrati 11mila chili di arancespacciate per italiane ma provenienti dall’Egitto. Diverse le irregolarità amministrative riscontrate dai militari, soprattutto per mancata rintracciabilità della frutta in lavorazione, mentre in un pastificio è stata trovata pasta bio inesistente nei registri dei lotti di produzione.
COLDIRETTI SUL FALSO BIO – A commentare l’operazione sul falso biologico è Coldiretti, che ricorda come il fenomeno colpisca sei italiani su dieci, quelli che nell’ultimo anno hanno messo nel carrello della spesa prodotti bio e che fanno registrare un aumento del 15% nelle vendite. “Le frodi sul bio – sottolinea la Coldiretti – minacciano il primato dell’Italia in Europa e il lavoro di oltre 72mila operatori con un mercato che supera i 2,5 miliardi di euro in valore”. La crescita della domanda ha spinto l’aumento delle produzioni su 1.796.363 ettari tra bio ed in conversione, e tra le colture con maggiore incremento ci sono gli ortaggi (+48,9%), cereali (+32,6%), vite (+23,8%) e olivo (+23,7%), mentre a livello territoriale la maggiore estensione delle superfici è registrata in Sicilia con 363.639 ettari, cui seguono la Puglia con 255.831 ettari e la Calabria con 204.428 ettari.
LE LACUNE DEL SISTEMA – A questi dati, però, non corrispondono quelli su importazione ed esportazione, né sulla effettiva produzione per ogni lotto di terra. Una questione di trasparenza che è uno dei punti deboli del settore, insieme alle verifiche sui campi rare e superficiali e a un conflitto di interesse rappresentato dagli organi di controllo pagati dagli stessi produttoricome sottolineato nell’inchiesta pubblicata da Fq Millennium a maggio scorso.
ECCO A CHI AFFIDARSI – “Per difendere i primati della produzione Made in Italy – afferma Coldiretti – ed evitate che vengano spacciati per nazionali prodotti importati è necessario accelerare sul marchio nazionale per le produzioni biologiche italiane, cosa che consentirebbe scelte di acquisto più consapevoli”. In attesa che questo avvenga il consiglio della Coldiretti è quello di acquistare i prodotti biologici “direttamente nelle aziende agricole e nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica che garantiscono l’origine nazionale degli alimenti in vendita”.