Affitto, come risparmiare con le agevolazioni fiscali
Risparmiare sull’affitto è possibile sia per i proprietari che gli inquilini. Ecco cinque consigli per farlo
Risparmiare sull’affitto è possibile sia per i proprietari (locatori) che gli inquilini (locatari).
Il proprietario della casa data in locazione può beneficiare della cedolare secca (al 10% o al 21%) che consente di ridurre l’importo delle tasse dovute sul reddito da locazione.
Dall’altra parte, l’inquilino che prende l’appartamento in affitto può beneficiare di importanti agevolazioni fiscali sull’affitto, con la possibilità di detrazione in dichiarazione dei redditi di una quota del canone previsto dal contratto. Regole particolari sono previste per gli studenti fuori sede.
Il proprietario della casa data in locazione può beneficiare della cedolare secca (al 10% o al 21%) che consente di ridurre l’importo delle tasse dovute sul reddito da locazione.
Dall’altra parte, l’inquilino che prende l’appartamento in affitto può beneficiare di importanti agevolazioni fiscali sull’affitto, con la possibilità di detrazione in dichiarazione dei redditi di una quota del canone previsto dal contratto. Regole particolari sono previste per gli studenti fuori sede.
AGEVOLAZIONI FISCALI – Uno dei modi per risparmiare sull’affitto è richiedere le detrazioni fiscali, grazie alle quali è possibile recuperare una somma che può arrivare fino a 991 euro. L’importo della detrazione è diverso per i giovani tra i 20-30 anni, per i lavoratori fuori-sede che hanno trasferito la propria residenza o per chi ha semplicemente preso in affitto l’abitazione principale.
DETRAZIONI – Per l’affitto dell’abitazione principale la detrazione prevista è pari a 300 euro, se il reddito complessivo non supera 15.493,71 euro, e a 150 euro nel caso di redditi superiori.
Chi ha preso casa in affitto con contratto a cedolare secca potrà detrarre un massimo di 495,80 euro all’anno, che si riducono a 247,90 euro per i redditi compresi tra i 15.493 euro e i 30.987 euro.
Per i giovani tra i 20 e i 30 anni è inoltre prevista la possibilità di risparmiare ancora di più sull’affitto per i primi tre anni dalla stipula del contratto di locazione: in questo caso la detrazione prevista è di 991,60 euro, stesso importo previsto per i lavoratori fuori sede che hanno trasferito la propria residenza (importo che scende a 495,80 euro per i redditi compresi tra 15493,72 e 30987,41 euro).
Chi ha preso casa in affitto con contratto a cedolare secca potrà detrarre un massimo di 495,80 euro all’anno, che si riducono a 247,90 euro per i redditi compresi tra i 15.493 euro e i 30.987 euro.
Per i giovani tra i 20 e i 30 anni è inoltre prevista la possibilità di risparmiare ancora di più sull’affitto per i primi tre anni dalla stipula del contratto di locazione: in questo caso la detrazione prevista è di 991,60 euro, stesso importo previsto per i lavoratori fuori sede che hanno trasferito la propria residenza (importo che scende a 495,80 euro per i redditi compresi tra 15493,72 e 30987,41 euro).
STUDENTI FUORI SEDE – Una disciplina ad hoc è prevista per gli studenti universitari fuori sede, ai quali a fronte di prezzi per l’affitto che superano anche i 500 euro a stanza, è consentito detrarre il 19% di un massimo di 2.633 euro all’anno.
PROBLEMI ECONOMICI – Chi non riesce a pagare l’affitto per problemi di natura economica può richiedere l’accesso al Fondo per la Morosità Incolpevole.
L’agevolazione si rivolge agli inquilini che hanno perso il lavoro a seguito di licenziamenti, accordi aziendali o sindacali che hanno comportato la riduzione dell’orario di lavoro o altri casi come il mancato rinnovo di contratti a tempo determinato o cessazione di attività libero-professionali.
Possono accedervi anche i contribuenti che a causa di gravi malattie, infortuni o decesso di un componente della famiglia hanno dovuto affrontare spese impreviste e si trovano in situazioni di difficoltà economica. In questo caso il Fondo è gestito direttamente dalle Regioni e pertanto per fare domanda bisognerà far riferimento ai singoli bandi regionali.
L’agevolazione si rivolge agli inquilini che hanno perso il lavoro a seguito di licenziamenti, accordi aziendali o sindacali che hanno comportato la riduzione dell’orario di lavoro o altri casi come il mancato rinnovo di contratti a tempo determinato o cessazione di attività libero-professionali.
Possono accedervi anche i contribuenti che a causa di gravi malattie, infortuni o decesso di un componente della famiglia hanno dovuto affrontare spese impreviste e si trovano in situazioni di difficoltà economica. In questo caso il Fondo è gestito direttamente dalle Regioni e pertanto per fare domanda bisognerà far riferimento ai singoli bandi regionali.
AFFITTO TROPPO ALTO – Se la spesa per l’affitto è troppo alta rispetto a quello che è il proprio reddito è possibile richiedere anche il contributo comunale di integrazione al canone di locazione. Anche in questo caso le regole specifiche sono stabilite con bando da ciascun Comune e nella maggior parte dei casi è necessario possede un ISEE di valore non superiore (in media) a 28.000 euro.