Proroga secca di un anno per ecobonus,
bonus ristrutturazioni, bonus mobili e bonus verde. Senza nessuna
riduzione degli sconti in vigore: non ci sarà, insomma, alcun
taglio orizzontale dal 65% al 50% per l’ intero blocco
dell’efficientamento energetico, come ipotizzato nei giorni scorsi.
Sono indicazioni positive per chi sta
programmando lavori in casa nel corso del 2019 quelle che arrivano
dalle prime bozze del disegno di legge di Bilancio. Anche se - va
segnalato - non saranno risolti i problemi applicativi che restano
fermi ormai da mesi, come quello del disallineamento dei sistemi di
pagamento per i diversi sconti o come il mancato aggancio del bonus
mobili a sconti diversi da quello dedicato alle ristrutturazioni (si
veda anche Il Sole 24 Ore del 22 ottobre).
Il primo rinvio del disegno di legge di
bilancio riguarda il bonus ristrutturazioni: guadagna un altro anno
di vita, fino al 31 dicembre 2019, e mantiene il tetto attuale di
96mila euro di spesa, senza alcuna modifica di perimetro. Allo stesso
modo, ci sarà un altro anno anche per l’ecobonus. E, rispetto alle
interpretazioni date dopo la lettura del Documento programmatico di
bilancio, viene confermato l’assetto attualmente in vigore.
Che va ricordato prevede un doppio
binario, con alcuni interventi al 65% (riqualificazioni globali,
scaldacqua a pompa di calore, coibentazioni, micro-cogeneratori,
pannelli solari, domotica, caldaie a condensazione in classe A con
sistemi di termoregolazione evoluti) e altri al 50% (caldaie a
condensazione in classe A senza termoregolazione evoluta, tende
solari, finestre, generatori a biomasse). Non ci saranno modifiche di
categoria e, quindi, alcune operazioni continueranno ad essere
premiate.
Resta in vita anche il bonus mobili,
con uno scivolamento in avanti di tutte le date attualmente previste
dalla legge. Quindi, chi effettua lavori di ristrutturazione a
partire dal primo gennaio del 2018, incassando il relativo bonus del
50%, potrà vedersi riconoscere anche un’ulteriore detrazione del
50%, «per le ulteriori spese documentate sostenute nell’anno 2019
per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non
inferiore ad A+» e per i forni in classe A. Un assetto che va nella
direzione indicata dal presidente di FederlegnoArredo, Emanuele
Orsini che, numeri alla mano, sottolinea «la tenuta dell’incentivo,
che è in costante crescita». Dall’analisi delle dichiarazione dei
redditi 2018, infatti, - prosegue Orsini - «gli acquisti di mobili
effettuati con il ricorso al bonus nel 2017 si sono consolidati
attorno a 1,7 miliardi di euro, segno che la misura serve e aiuta il
consumatore nelle sue scelte».
Chiude il cerchio degli interventi del
disegno di legge di Bilancio il bonus giardini, lo sconto del 36% con
tetto a 5mila euro dedicato al verde. Inaugurato lo scorso anno, sarà
a disposizione dei contribuenti anche nel 2019. Da sottolineare,
infine, che non vengono toccati tutti i bonus per i quali era
previsto un rinvio pluriennale, come il sismabonus e lo sconto
dedicato alle parti comuni condominiali. Andranno avanti, come già
era previsto, fino al 2021. In attesa delle probabili integrazioni in
arrivo con i lavori parlamentari.