Condividiamo e rilanciamo il grido di dolore e di allarme presente nel comunicato del Comitato Pendolari “Mugello, attaccati al Treno”, non potendo fare a meno di notare che i problemi per il Mugello e per la Faentina, sono gli stessi che accomunano anche i pendolari della Valdisieve e relativa linea ferroviaria.
Il problema del sovraffollamento, soprattutto in certe ore e soprattutto nel periodo scolastico, costringe molte persone a stare per tutto il viaggio in piedi . Si rilevano criticità di manutenzione e di pulizia nei convogli, freddo o caldo eccessivi e perenni ritardi sono causa di gravi inconvenienti per lavoratori e studenti, sottovalutati da Regione e RFI (nonostante le numerose denunce quotidiane sui social); cancellazioni di corse o modifiche (non sempre annunciate in tempo), ritardi dovuti a guasti o problemi ai passaggi a livello vetusti, cancellazioni o ritardi per maltempo sempre più frequenti, ritardi che si ripercuotono anche su eventuali coincidenze, che si perdono. Non ci risulta siano sotto valutazione soluzioni a lungo termine per tali disfunzioni. Anche la questione dei 31 milioni di euro che il Mugello attendeva come compensazioni per la TAV, divenuti adesso 46 milioni di euro, andranno effettivamente a beneficio di opere infrastrutturali per manutenzione delle stazioni ferroviarie e al loro eventuale ammodernamento con tecnologie più all’avanguardia per il segnalamento. Non sono previsti interventi per l’introduzione di nuovi treni.
Non ci sono pendolari di serie A e di serie B. Chi si sposta per lavoro e studio, ma anche per altro, dalla periferia verso Firenze utilizzando il TPL, dovrebbe essere agevolato, con ogni mezzo, nella scelta del servizio pubblico, tramite investimenti finalizzati all’efficienza del servizio. Efficienza che intercetterebbe ulteriori potenziali utenti, ora scoraggiati dal sovraffollamento oltre che dai disservizi. E’ ormai indispensabile invertire la rotta delle politiche sui trasporti: tagliare le opere infrastrutturali che agevolano il traffico su gomma, dal quale Firenze (già totalmente al collasso per troppo traffico) è invasa almeno dalle 10.000 auto del Mugello e dalle 8.000 della Valdisieve, e investire sul TPL, incrementadolo e facilitando l’interconnessione con le nuove linee della Tramvia cittadina. Le realtà del Mugello e della Valdisieve hanno distanze limitate da Firenze, tali da poter essere considerate parte integrante dell’area metropolitana. Per questa ragione riproponiamo una soluzione che farebbe diminuire a Firenze sia il traffico sia il relativo inquinamento: La costituzione di un Anello ferroviario tra Firenze-Borgo San Lorenzo-Pontassieve-Firenze con servizi continui tipo Treno Metropolitano, alternati sul percorso di 90 km totali circa.
Suggeriamo alla Divisione Passeggeri Regionali di Trenitalia di proporre a chi di dovere, nel loro ambito, di adottare l’Anello Metropolitano Mugello-Valdiseve come campo di sperimentazione del nuovo treno ALSTOM a cellule di idrogeno Coradia iLint[3], già entrato in esercizio in Germania e previsto in esperimento iniziale tra Siena e Empoli o di un modello similare idoneo alla nostra linea. I dati disponibili sulla sua autonomia fanno presumere un ottimo utilizzo sul nostro Anello: dieci corse circolari alternate nei due sensi prima di un rifornimento.
La soluzione da noi proposta non servirebbe solo a decongestionare Firenze nei giorni lavorativi ma anche a fornire un servizio efficiente, magari facilitando il trasporto di biciclette, per i fiorentini verso la campagna nei giorni festivi, apportando occasioni di interscambio e sviluppo alle cittadine dell’area, ricche di storia e cultura.
Quindi ci auguriamo anche noi che la politica regionale si attivi per dimostrare di essere attenta a questo tema e al nostro territorio e aggiorni o lo inserisca nel Piano della Mobilità.
Pontassieve, 23 Novembre 2018
Associazione Valdisieve e Associazione “Vivere in Valdisieve”