Forte di Belvedere, storica fortezza medicea costruita a partire dal 1589 su progetto di Bernardo Buontalenti, torna definitivamente alla città di Firenze e diventerà un polo di arte e cultura, un contenitore multidisciplinare della contemporaneità e un centro di produzione, di ricerca e di sperimentazione. Sarà inoltre aumentata la sua fruibilità, studiando la possibilità di tenerlo aperto per tutto l’anno.
Questi i punti chiave dell’Accordo di valorizzazione del bene tra Comune di Firenze, Demanio e sovrintendenza che ieri, lunedì 11 marzo, con la firma tra Amministrazione e Demanio, è tornato definitivamente proprietà del Comune fiorentino.
“Finalmente – avrebbe dichiarato il sindaco Dario Nardella – si conclude un lungo percorso che restituisce uno dei ‘luoghi dell’anima’ di Firenze, amatissimo dai cittadini, che l’amministrazione intende ulteriormente valorizzare e vocare all’arte e alla cultura”.
Il Forte, nell’Accordo di valorizzazione, continuerà l’attuale vocazione di sede espositiva privilegiata, sia mediante lo svolgimento di mostre temporanee, eventi e installazioni site specifiche, sia mediante la creazione di un centro culturale di respiro internazionale sede di attività di alta rappresentanza istituzionale e di sostegno alla produzione di nuove espressioni artistiche, con particolare attenzione alla contemporaneità, in sinergia con musei, istituti e luoghi di cultura.
Tra gli altri obiettivi, si legge nel comunicato del Comune di Firenze, è prevista la conservazione ordinaria e la valorizzazione del complesso monumentale e ambientale del Forte, compresi gli spazi verdi, potenziandone le modalità di fruizione e rendendo ove possibile aperti la palazzina e le aree verdi non solo nel periodo estivo.
È previsto tra l’altro il graduale spostamento degli archivi della Biblioteca nazionale, attualmente presenti, per rendere gli spazi più funzionali per le mostre e per le altre attività.