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Benvenuto nel sito “Insangodenzo”, questo sito raccoglie tutte le informazioni sugli operatori turistici, attività commerciali, artigiani e piccoli produttori agricoli, news curiosità e quant'altro riguarda gli eventi nel comune di San Godenzo.

IN TOSCANA, al confine tra MUGELLO e VAL DI SIEVE, prendendo da DICOMANO la direzione verso FORLì, dopo circa 10 chilometri quasi al confine con la ROMAGNA , tra la valle dell'ACQUA CHETA ed il MONTE FALTERONA, troviamo il paese di SAN GODENZO, nella cui famosa abazia nel 1302 DANTE ALIGHIERI convenne con gli esuli guelfi bianchi e Ghibellini.

SAN GODENZO comune della MONTAGNA FIORENTINA ha una notevole estensione territoriale ed ha un dislivello tra il punto più alto (M. Falco, m 1658) e quello più basso (oltre Ponte alla Corella, m 240) di oltre 1400 metri, mostrando delle caratteristiche rudemente alpestri, con monti strapiombanti e profonde vallate. Dal territorio del Comune di San Godenzo, nella frazione de Il CASTAGNO D'ANDREA è possibile entrare nell'area protetta del PARCO NAZIONALE FORESTE CASENTINESI, MONTE FALTERONA e CAMPIGNA, una tra le piu'suggestive porte del versante fiorentino del Parco.

lunedì 6 novembre 2017

PROGETTI TERRITORIALI E PROGETTI FORESTALI. UN’OPPORTUNITÀ PER IL MUGELLO

Progetti territoriali e Progetti forestali. Un’opportunità per il Mugello
Pit del Mugello ammesso ma non finanziato

Nel mese di ottobre è stata resa nota la graduatoria dei Progetti Integrati Territoriali finanziati nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014-20 della Regione Toscana.
Si tratta di una modalità nuova di intervento in specifiche realtà territoriali permessa dalla nuova programmazione comunitaria con lo scopo di favorire la cooperazione tra soggetti pubblici e privati soprattutto per la salvaguardia del tessuto agricolo-forestale a tutela dell’assetto idrogeologico. Anche  L’Unione dei Comuni del Mugello, come soggetto capofila , aveva presentato un suo progetto dal titolo AGRI.RE.MO Mugello del valore di circa 3 milioni di euro.
Il bando aveva però una disponibilità di soli 10 milioni di euro di cui 3 riservati a progetti dedicati alla piana fiorentina. I progetti che sono risultati ammissibili sono stati 21  per una richiesta di contributi oltre 60 milioni di euro. Il progetto mugellano si è classificato al 19° posto e quindi non risulta finanziabile. La Regione con un atto di fine ottobre ha disposto di destinare a questo bando altri 5,5 milioni di euro non impegnati su altre misure ma anche così le proposte finanziate saranno al massimo 8.
Intanto sta per uscire un nuovo bando dedicato ai Progetti Integrati di Filiera  riservato al settore forestale dove  il Mugello potrebbe concorrere con un accordo di filiera tra aziende forestali ed ente pubblico. Il Bando ha una dotazione di 7.890.000 euro ed eroga contributi fino al 100%.
 I PIF sono uno strumento che aggrega tutti gli attori della filiera foresta/legno e prodotti secondari del bosco (produttori primari, imprese di utilizzazione forestale, imprese di trasformazione e  commercializzazione, ecc., escluso la castagna, di seguito indicata come “Filiera forestale”) al fine  di superare le principali criticità delle filiere stesse, per favorire i processi di riorganizzazione e consolidamento e per realizzare relazioni di mercato più equilibrate. I progetti integrati consentono, inoltre, di sostenere la redditività della filiera  forestale e di incentivare l’innovazione di processo e di prodotto nonché la cooperazione tra i soggetti che ne fanno parte.
I soggetti che possono partecipare sono aziende forestali o soggetti pubblici che  devono sottoscrivere un accordo di filiera, per alcune delle misure attivabili è obbligatoria la creazione di una rete di imprese, di un consorzio o di una cooperativa  in data successiva alla pubblicazione del bando.
L’Accordo di Filiera è  stipulato dai partecipanti diretti e indiretti che, al fine del raggiungimento degli obiettivi in esso prefissati, vincola gli stessi partecipanti alla realizzazione degli interventi previsti dal PIF; contiene gli obblighi e gli impegni reciproci delle parti in relazione soprattutto alla vendita e all’acquisto dei prodotti forestali (legno e prodotti secondari del bosco) oggetto del PIF al fine del raggiungimento  degli obiettivi prefissati nell’Accordo stesso .
Per ciascun progetto di Filiera il numero minimo di soggetti partecipanti è di 12 di cui almeno 5 partecipanti diretti e di questi almeno 3 devono svolgere un ruolo nella produzione forestale di base.
Le misure del Psr attivabili sono diverse è gli investimenti previsti dal Pif ne devono utilizzare almeno due . Si va dalla consulenza (1.2) alla produzione di energia da biomasse (6.4.2) , dalla 8.5 sulla gestione forestale alla 8.6 sugli investimenti in tecnologie silvicole  di trasformazione, per terminare con tre misure della cooperazione (16.3, 16.6 e 16.8).
Il Progetto PIF deve interessare l’intera o parte della filiera foresta legno e prodotti secondari del bosco (escluso la castagna). Nel progetto integrato di filiera è obbligatoria la presenza della fase di produzione forestale  primaria attraverso la  partecipazione di partecipanti diretti. Inoltre deve essere obbligatoriamente presente almeno una delle seguenti fasi:
– trasformazione;
– commercializzazione.
Il contributo massimo per singolo progetto è 1.500.000 di euro e , secondo le misure, il singolo partecipante non può ottenere più di 200.000 euro. La percentuale varia dal 40% (produzione di energia e tecnologie silvicole ) al 100% ( gestione forestale e cooperazione).