Spettacolo musicale sulla tradizione popolare toscana
A seguire vi riportiamo un commento sullo spettacolo scritto da Nicoletta Agricoli
"Spettacolo bellissimo. La regia ha sapientemente impostato il lavoro partendo dall'avvicendarsi delle stagioni lungo l'arco naturale dell'anno solare che rappresentava e costituiva di fatto la vita del mondo contadino fino alla prima metà del novecento. Sono riusciti magistralmente, prendendo spunto e partenza dai canti popolari di fine ottocento, a metter su una sceneggiatura che racconta della vita di una famiglia di mezzadri, e la capacità straordinaria è costituita dal fatto che nel pubblico hanno infuso il dolore e la fatica, la fame e il sopruso, la debolezza di una condizione di assoluta sottomissione, senza speranza, oggettivamente, e tuttavia con la straordinaria consapevolezza che invece spettava a loro, e a quella parte più giovane e ardita di loro, lavorare e spendersi per il riscatto.
Spettacolo pesante e drammatico? Sicuramente, ma pervaso di una leggerezza e delicatezza straordinari. Bravissimi tutti gli interpreti, il chitarrista, la regista e i tecnici. Straordinaria la nostra Silvia Paggi! "
Grazie a Giovanna Ricci per le foto