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Benvenuto nel sito “Insangodenzo”, questo sito raccoglie tutte le informazioni sugli operatori turistici, attività commerciali, artigiani e piccoli produttori agricoli, news curiosità e quant'altro riguarda gli eventi nel comune di San Godenzo.

IN TOSCANA, al confine tra MUGELLO e VAL DI SIEVE, prendendo da DICOMANO la direzione verso FORLì, dopo circa 10 chilometri quasi al confine con la ROMAGNA , tra la valle dell'ACQUA CHETA ed il MONTE FALTERONA, troviamo il paese di SAN GODENZO, nella cui famosa abazia nel 1302 DANTE ALIGHIERI convenne con gli esuli guelfi bianchi e Ghibellini.

SAN GODENZO comune della MONTAGNA FIORENTINA ha una notevole estensione territoriale ed ha un dislivello tra il punto più alto (M. Falco, m 1658) e quello più basso (oltre Ponte alla Corella, m 240) di oltre 1400 metri, mostrando delle caratteristiche rudemente alpestri, con monti strapiombanti e profonde vallate. Dal territorio del Comune di San Godenzo, nella frazione de Il CASTAGNO D'ANDREA è possibile entrare nell'area protetta del PARCO NAZIONALE FORESTE CASENTINESI, MONTE FALTERONA e CAMPIGNA, una tra le piu'suggestive porte del versante fiorentino del Parco.

mercoledì 8 maggio 2019

La gallina Mugellese è ora riconosciuta tra le razze autoctone italiane

Il Mugello ora ha anche la sua gallina. Ufficiale, definitivamente riconosciuta ed annoverata tra le razze autoctone italiane.
Ne ha dato notizia il sito “tuttosullegalline.it”, un sito specializzato, dedicato all’allevamento avicolo.


SCHEDA TECNICA

Il Mugellese è un galliforme di taglia piccola (una bantam autentica, come si dice in gergo avicolo), estremamente vivace e dalla corporatura non eccessivamente esile; i tarsi sono abbastanza corti, color carne, e le forme generali ricordano quelle di un polletto di campagna (come può esserlo ad esempio anche la Mericanel).
Le colorazioni più comuni sono la “fromentina” (dorata frumento – per la similitudine al colore del frumento maturo) e la collo oro, la colorazione “base” di molte razze di polli, quella più vicina alla colorazione del pollo selvatico (Gallus gallus).
Questa razza avicola era estremamente diffusa fino alla metà del 1900 in alcune località toscane, in particolare nel Mugello (Firenze), area dalla quale ha ereditato anche il nome. Veniva utilizzata per la cova di molti selvatici come fagiani, pernici e starne (ricordiamo la Toscana essere terra con radicata tradizione venatoria) e impiegata anche come balia per le uova di galline da reddito, le cosiddette “ovaiole“, come ad esempio la Livornese. La sua taglia non eccessivamente piccola (le femmine pesano attorno agli 800 gr. e i maschi attorno al chilogrammo) ne fece anche un polletto interessante e famoso per le sue squisite carni, celebrate dalle molteplici ricette toscane.
Con la fine della produzione, a livello “familiare”, dei selvatici, e l’avvento delle incubatrici amatoriali e professionali, la Gallina Mugellese fu costretta ad un declino crescente e velocissimo. Le incubatrici a buon mercato, le galline ovaiole e i broilers da carne presero la scena insieme al cambiamento dello stile di vita in campagna. La piccola Mugellese, che una volta popolava le aie toscane e che tutti conoscevano, divenne una razza relitta, sopravvissuta per caso e per rusticità in alcune zone isolate e in sporadiche case, dove la tradizione e l’amore per questo simpatico animale lo fece resistere al cambiamento