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Benvenuto nel sito “Insangodenzo”, questo sito raccoglie tutte le informazioni sugli operatori turistici, attività commerciali, artigiani e piccoli produttori agricoli, news curiosità e quant'altro riguarda gli eventi nel comune di San Godenzo.

IN TOSCANA, al confine tra MUGELLO e VAL DI SIEVE, prendendo da DICOMANO la direzione verso FORLì, dopo circa 10 chilometri quasi al confine con la ROMAGNA , tra la valle dell'ACQUA CHETA ed il MONTE FALTERONA, troviamo il paese di SAN GODENZO, nella cui famosa abazia nel 1302 DANTE ALIGHIERI convenne con gli esuli guelfi bianchi e Ghibellini.

SAN GODENZO comune della MONTAGNA FIORENTINA ha una notevole estensione territoriale ed ha un dislivello tra il punto più alto (M. Falco, m 1658) e quello più basso (oltre Ponte alla Corella, m 240) di oltre 1400 metri, mostrando delle caratteristiche rudemente alpestri, con monti strapiombanti e profonde vallate. Dal territorio del Comune di San Godenzo, nella frazione de Il CASTAGNO D'ANDREA è possibile entrare nell'area protetta del PARCO NAZIONALE FORESTE CASENTINESI, MONTE FALTERONA e CAMPIGNA, una tra le piu'suggestive porte del versante fiorentino del Parco.

venerdì 7 settembre 2018

Negozi chiusi domenica e per le feste: la proposta di legge della Lega segue quella del M5S

Negozi chiusi domenica e per le feste: la proposta di legge della Lega segue quella del M5S
Vediamo in cosa consiste la proposta che taglia le liberalizzazioni volute dal governo Monti in materia di commercio
Il sei settembre in commissione Attività produttive è stato definito l’iter per rivedere le liberalizzazioni di Monti sugli orari di apertura degli esercizi commerciali. Si va verso le chiusure festive e domenicali con possibilità di alcune deroghe che verranno definite nelle prossime settimane, ha fatto sapere Michele Dell’Orco (M5S), sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti. Addio negozi aperti H24? E’ quasi sicuro, occorre solo capire quale proposta di legge presentata alla Camera passserà, se quella deputato M5S e sottosegretario allo Sviluppo economico Davide Crippa, che ha firmato un testo insieme ai parlamentari pentastellati Massimiliano De Toma, Rachele Silvestri e Andrea Vallascas, oppure se il testo a prima firma Saltamartini (Lega). E’ certo che Crippa e Saltamartini si sono incontrati, evidentemente per mettere a punto un testo uniformato con le diverse proposte. Di sicuro cambieranno un bel po’ di cose nel settore del commercio. Vediamo allora in cosa consiste la proposta che taglia le liberalizzazioni volute dal governo Monti in materia di orario dei negozi.
UNA LEGGE CONTRO L’ART.31 DEL DECRETO ‘SALVA ITALIA’
La proposta di legge che modifica gli orari di apertura degli esercizi commerciali prevede un totale massimo di 12 giorni l’anno di festività lavorate per ogni singolo esercizio commerciale, con un 25% degli esercizi aperti in ogni comune, divisi per settore merceologico, che rispettino turni a rotazione stabiliti a livello comunale. La limitazione delle aperture nei giorni festivi è in deroga alle sole domeniche del mese di dicembre oltre ad altre quattro domeniche o festività durante l’anno.
Al momento, in base all’articolo 31 del decreto Salva Italia del 2011, non c’è alcun obbligo da parte degli esercenti di tenere chiuso in determinati orari, anzi c’è libertà totale sulle aperture domenicali e festive.
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Se passasse la proposta grillina, in pratica la liberalizzazione completa resterebbe sì, ma solo per gli esercizi commerciali delle località turistiche. Per tutti gli altri negozi e attività commerciali sparsi in Italia ci sarebbero da seguire le norme stabilite a livello locale. Questo perché, secondo Crippa, occorre dare un freno alla liberalizzazione prevista dal decreto Monti, colpevole di aver penalizzato le piccole realtà, perché ‘non operando alcuna distinzione tra piccoli e grandi esercenti, li pone in condizione di concorrenza diretta e spietata, senza mediazione alcuna’.
Inoltre la proposta di legge si compone di un altro articolo in cui si dispone la creazione di un Osservatorio sulle aperture domenicali e festive presso il ministero dello Sviluppo Economico, in modo da verificare gli effetti della regolazione delle aperture domenicali e festive prevista dalle legge. Dovrebbe essere composto da dieci membri tra funzionari del Mise, rappresentanti delle organizzazioni di categoria, sindacali e dei consumatori, che per il loro lavoro non percepiranno compensi.
Il commento del rappresentante sindacale
“Abbiamo analizzato la proposta di Legge che prevede un ritorno ad una regolamentazione con il massimo del 25% delle aperture domenicali e festive e dal progetto sono escluse le zone turistiche, ma su questo il Sottosegretario ha lasciato spazi d’intervento e invieremo al Ministero le nostre integrazioni. Abbiamo affrontato i temi della precarietà e dello sfruttamento e anche su questo il Ministero si è mostrato attento e ha dichiarato di voler rivedere il sistema ispettivo. Il nostro impegno non si conclude oggi, ma prosegue al fianco dei milioni dei senza domeniche”, ha commentato Francesco Iacovone, dell’esecutivo nazionale Cobas.