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Benvenuto nel sito “Insangodenzo”, questo sito raccoglie tutte le informazioni sugli operatori turistici, attività commerciali, artigiani e piccoli produttori agricoli, news curiosità e quant'altro riguarda gli eventi nel comune di San Godenzo.

IN TOSCANA, al confine tra MUGELLO e VAL DI SIEVE, prendendo da DICOMANO la direzione verso FORLì, dopo circa 10 chilometri quasi al confine con la ROMAGNA , tra la valle dell'ACQUA CHETA ed il MONTE FALTERONA, troviamo il paese di SAN GODENZO, nella cui famosa abazia nel 1302 DANTE ALIGHIERI convenne con gli esuli guelfi bianchi e Ghibellini.

SAN GODENZO comune della MONTAGNA FIORENTINA ha una notevole estensione territoriale ed ha un dislivello tra il punto più alto (M. Falco, m 1658) e quello più basso (oltre Ponte alla Corella, m 240) di oltre 1400 metri, mostrando delle caratteristiche rudemente alpestri, con monti strapiombanti e profonde vallate. Dal territorio del Comune di San Godenzo, nella frazione de Il CASTAGNO D'ANDREA è possibile entrare nell'area protetta del PARCO NAZIONALE FORESTE CASENTINESI, MONTE FALTERONA e CAMPIGNA, una tra le piu'suggestive porte del versante fiorentino del Parco.

venerdì 29 giugno 2018

Cannabis light, a Firenze arrivano le prime multe a chi la vende

Cannabis light, a Firenze arrivano le prime multe a chi la vende

Dopo i controlli dei Nas la Camera di Commercio ha emesso sei sanzioni relative soprattutto alle indicazioni contraddittorie contenute sulle etichette

La Camera di Commercio ha emesso sei multe ai titolari di altrettanti punti vendita di cannabis light presenti in provincia di Firenze. Venticinquemila euro è la cifra contestata agli esercenti per la violazione del decreto legislativo 206/2005 del codice del consumo. La decisione viene spiegata così: in etichetta è riportato che il prodotto è destinato anche ad uso alimentare ma poi riporta l’indicazione «è da intendersi solamente per ricerca e sviluppo tecnico. Non Ingerire - vietata vendita ai minori di anni 18» e «Conservare in un luogo fresco e asciutto, possibilmente al buio». Informazioni — viene argomentato — che sono contraddittorie: da una parte, indicano che il prodotto è destinabile al consumo umano mentre dall’altra si tratta di un articolo con diversa destinazione finale. In pratica ricerca e sviluppo tecnico per istituti pubblici o privati.

Le motivazioni

Ecco perché se i prodotti destinati a coltivazioni per ricerca e sviluppo tecnico fossero immessi nel circuito commerciale destinato al consumatore finale e, in realtà, al consumo umano, sfuggirebbero a qualsiasi attività di verifica e controllo a tutela della salute pubblica. E tutto questo perché non sarebbe possibile sottoporli a nessuna attività di verifica preventiva a fini di tutela del consumatore — hanno argomentato alla Camera di Commercio — dato che non rientrano in nessuna delle discipline dei rispettivi settori, che prevedono anche determinati limiti e concentrazioni di sostanze su cui basare le analisi di laboratorio

Le indagini dei carabinieri

Tutto questo lavoro si è incrociato con gli accertamenti dei carabinieri del Nas di Firenze che si sono verificati nei mesi scorsi, quando cioè sono iniziati a «fiorire» i primi punti vendita della cosiddetta cannabis light. Nei mesi scorsi — siamo nel settembre scorso — i militari fecero alcuni controlli, anche nel Comune di Arezzo. Furono quindi sequestrate, all’epoca, all’incirca 300 confezioni. Obiettivo: stabilire se il thc — vale a dire il principio attivo cannabinoide - era al di sotto della legge consentita. La risposta arrivò dalle analisi: da un punto di vista legale, tutto era a posto e nella norma. A quel punto si è aperta una partita di tipo amministrativo: il Nas ha scritto alla Camera di Commercio una relazione piuttosto corposa per evidenziare i pericoli alla salute pubblica. E la Camera di Commercio ha approfondito questo «filone», emettendo 25mila euro per sei punti vendita.

Il consiglio superiore di Sanità

Nei giorni scorsi il Consiglio superiore di Sanità (Css), su parere del Ministero, ha espresso un parere in cui sostiene che «non può essere esclusa la pericolosità» della marijuana legale. Secondo il Css, la presenza di Thc anche a basse concentrazioni «non è trascurabile» e può «penetrare e accumularsi in alcuni tessuti, tra cui cervello e grasso».