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Benvenuto nel sito “Insangodenzo”, questo sito raccoglie tutte le informazioni sugli operatori turistici, attività commerciali, artigiani e piccoli produttori agricoli, news curiosità e quant'altro riguarda gli eventi nel comune di San Godenzo.

IN TOSCANA, al confine tra MUGELLO e VAL DI SIEVE, prendendo da DICOMANO la direzione verso FORLì, dopo circa 10 chilometri quasi al confine con la ROMAGNA , tra la valle dell'ACQUA CHETA ed il MONTE FALTERONA, troviamo il paese di SAN GODENZO, nella cui famosa abazia nel 1302 DANTE ALIGHIERI convenne con gli esuli guelfi bianchi e Ghibellini.

SAN GODENZO comune della MONTAGNA FIORENTINA ha una notevole estensione territoriale ed ha un dislivello tra il punto più alto (M. Falco, m 1658) e quello più basso (oltre Ponte alla Corella, m 240) di oltre 1400 metri, mostrando delle caratteristiche rudemente alpestri, con monti strapiombanti e profonde vallate. Dal territorio del Comune di San Godenzo, nella frazione de Il CASTAGNO D'ANDREA è possibile entrare nell'area protetta del PARCO NAZIONALE FORESTE CASENTINESI, MONTE FALTERONA e CAMPIGNA, una tra le piu'suggestive porte del versante fiorentino del Parco.

giovedì 19 luglio 2018

PUBBLICATO IL BANDO SULL’AGRICOLTURA SOCIALE

 PUBBLICATO IL BANDO SULL’AGRICOLTURA SOCIALE

La Regione Toscana ha pubblicato  sul Burt del 18 luglio il bando sull’agricoltura sociale nell’ambito della misura 16.9 del Programma di sviluppo Rurale.
Le risorse messe a disposizione non sono molte, un milione di euro, ma possono essere utili ad avviare progetti di cooperazione a livello territoriale con il coinvolgimento di vari soggetti che operano in campo sociale e sanitario.
L’agricoltura sociale rappresenta un’occasione importante per lo sviluppo dell’agricoltura verso strategie multifunzionali e di diversificazione dell’attività agricola. Allo stesso tempo può rappresentare una soluzione innovativa per la coesione del territorio intervenendo sia sulla necessità di soddisfare nuovi bisogni sociali di protezione e di servizi alle persone in aree rurali e periurbane, sia sulla possibilità di favorire lo sviluppo di reti rurali.In questo ambito la sottomisura si prefigge lo scopo di sostenere forme di cooperazione tra aziende agricole e soggetti a finalità sociale in cui l’attività agricola è funzionale alla realizzazione di servizi sociali volti all’inclusione lavorativa, sociale, terapeutica o riabilitativa di soggetti svantaggiati quali disabili, tossicodipendenti, detenuti e più in generale categorie a bassa contrattualità lavorativa.L’ambiente agricolo si presta particolarmente a progetti di inserimento e re-inserimento lavorativo, recupero socio-educativo e più in generale di assistenza a soggetti svantaggiati e può servire a migliorare la qualità della vita di alcune fasce marginali della popolazione.(scheda di misura)
Non si tratta di una novità in quanto esiste una normativa regionale e una legge nazionale che si occupano di agricoltura sociale e già negli anni passati sono stati erogati contributi alle singole aziende coinvolte in progetti di inserimento di persone svantaggiate. Le domande in questo caso  possono essere presentate dal 2 agosto fino al 28 settembre.
Il bando chiede la creazione di un accordo di cooperazione e di un’ ATI (associazione temporanea d’impresa) che coinvolga almeno due aziende agricole o forestali  e uno o più soggetti del terzo settore, soggetti pubblici che operano in campo socio-sanitario, associazioni di promozione sociale e fondazioni e infine università e centri di ricerca.(1)
Si crea così una vera e propria rete a livello territoriale con la possibilità di moltiplicare le occasioni di inserimento e soprattutto di consolidare una collaborazione tra i vari attori in ambito sociale e produttivo.
Il sostegno può essere concesso per due attività:
– ATTIVITA’ A) il sostegno è concesso per la costituzione, l’organizzazione, il coordinamento, gli studi propedeutici e l’animazione della forma associata dei soggetti coinvolti nel partenariato al fine di sviluppare rapporti di cooperazione tra diversi operatori;
– ATTIVITA’ B) il sostegno è concesso per la costituzione, l’organizzazione, il coordinamento, gli studi propedeutici e l’animazione della forma associata dei soggetti coinvolti nel partenariato al fine di sviluppare rapporti di cooperazione tra diversi operatori nonché per la realizzazione del progetto operativo volto all’accoglienza di persone con disabilità e/o svantaggio ai sensi dell’art.4 della L.381/1991 c/o le aziende agricole partecipanti al progetto al fine di favorire l’inclusione sociale e migliorarne l’autonomia tramite lo svolgimento di attività rurali.
Ogni persona svantaggiata può essere accolta azienda per un periodo minimo di 6 mesi per almeno 8 ore settimanali e il periodo di esperienza in azienda non costituisce rapporto di lavoro.
E’ prevista una priorità per l’inserimento dei giovani.
Il contributo può arrivare fino al 90% ma con un massimale di 40.000 euro per l’attività A e di 100.000 euro per la B.
L’agricoltura sociale non è però solo inserimento di soggetti svantaggiati ma anche attività multifunzionale con servizi offerti alla cittadinanza in generale in accordo che gli enti pubblici.
La nuova legge nazionale approvata nel 2015 promuove“l’agricoltura sociale, quale aspetto della multifunzionalità delle imprese agricole finalizzato allo sviluppo di interventi e di servizi sociali, sociosanitari, educativi e di inserimento socio-lavorativo, allo scopo di facilitare l’accesso 
adeguato e uniforme alle prestazioni essenziali da garantire alle persone, alle famiglie e alle comunità locali in tutto il territorio nazionale e in particolare nelle zone rurali” (art.1). All’art 2 la legge cita espressamente l’accoglienza e il soggiorno di bambini in età prescolare (agri-nido o agri-asilo), pet – therapy e progetti finalizzati all’educazione ambientale e alimentare.
A questo proposito è anche utile ricordare che ulteriori risorse in questa direzione possono arrivare dalla programmazione leader del Gal Start con la misura 7.4.1 sulle reti di protezione sociale in ambito rurale  che prevede un fondo di circa 750.000 euro con contributi del 100% ( max 250.000 euro) rivolti non solo ad enti pubblici ma anche al terzo settore. Sono ammessi al finanziamento solo i progetti che prevedono azioni e destinazioni coerenti con la programmazione socio – educativo – assistenziale dell’area territoriale di riferimento. E’ prevista una priorità per i progetti che coinvolgono aziende agricole che hanno iniziato attività diversificate nel campo dei servizi sociali.
Ma per sfruttare al meglio queste opportunità a livello territoriale sarebbe opportuna la creazione di un tavolo dedicato all’agricoltura sociale da attivare all’interno della Società della Salute che è l’ente preposto alla programmazione territoriale in ambito socio-sanitario.
Nota 1 )
  • soggetti del terzo settore ( imprese sociali di cui al dlg 155/06 e smi, cooperative sociali di cui alla l. 381/91 e smi);
  • soggetti pubblici tra quelli che hanno funzioni di programmazione e gestione dei servizi e degli interventi sanitari, socio-sanitari e socio-assistenziali per gli ambiti territoriali di riferimento del progetto (ai sensi delle l.r. 40/05 e l.r. 41/05 – società della salute, zone distretto, aziende sanitarie, comuni in gestione singola o associata);
  • Associazioni di promozione sociale di cui alla legge n. 383/2000;
  • Fondazioni attive nella progettazione e nella realizzazione di interventi e servizi sociali;
  • Organizzazioni professionali, associazioni di categoria delle filiere agricole e organizzazioni sindacali;
  • Università degli studi ed Enti di ricerca.
http://www.radiomugello.it/wp-content/uploads/2018/07/Decreto_n.11219_del_04-07-2018-Allegato-A.pdf