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Benvenuto nel sito “Insangodenzo”, questo sito raccoglie tutte le informazioni sugli operatori turistici, attività commerciali, artigiani e piccoli produttori agricoli, news curiosità e quant'altro riguarda gli eventi nel comune di San Godenzo.

IN TOSCANA, al confine tra MUGELLO e VAL DI SIEVE, prendendo da DICOMANO la direzione verso FORLì, dopo circa 10 chilometri quasi al confine con la ROMAGNA , tra la valle dell'ACQUA CHETA ed il MONTE FALTERONA, troviamo il paese di SAN GODENZO, nella cui famosa abazia nel 1302 DANTE ALIGHIERI convenne con gli esuli guelfi bianchi e Ghibellini.

SAN GODENZO comune della MONTAGNA FIORENTINA ha una notevole estensione territoriale ed ha un dislivello tra il punto più alto (M. Falco, m 1658) e quello più basso (oltre Ponte alla Corella, m 240) di oltre 1400 metri, mostrando delle caratteristiche rudemente alpestri, con monti strapiombanti e profonde vallate. Dal territorio del Comune di San Godenzo, nella frazione de Il CASTAGNO D'ANDREA è possibile entrare nell'area protetta del PARCO NAZIONALE FORESTE CASENTINESI, MONTE FALTERONA e CAMPIGNA, una tra le piu'suggestive porte del versante fiorentino del Parco.

venerdì 20 luglio 2018

Whatsapp, attenti a Momo: ecco chi è ‘l’utente’ che nelle ultime ore sta seminando il panico

Whatsapp, attenti a Momo: ecco chi è ‘l’utente’ che nelle ultime ore sta seminando il panico

Lo scherzo, al momento, rimane tale e non porta con sé nessun virus, malware o tentativi di truffa informatica e phishing. Si porta dietro soltanto un’immagine profilo terrificante, un volto di donna terribilmente smagrito con occhi fuori dalle orbite, ghigno malefico e capelli neri appicciati al viso
Attenti a MomoÈ l’utente che nelle ultime ore sta seminando il panico, per davvero, su WhatsApp. Momo è il nome dell’ultima catena di Sant’Antonio che sta infestando i nostri smartphone e le nostre chat invitandoci a (ri)mandare messaggi con foto spaventose per evitare di essere ricontattati. Lo scherzo, al momento, rimane tale e non porta con sé nessun virus, malware o tentativi di truffa informatica e phishing. Si porta dietro soltanto un’immagine profilo terrificante, un volto di donna terribilmente smagrito con occhi fuori dalle orbite, ghigno malefico e capelli neri appicciati al viso. Il numero di origine di Momo è il +57 (313) 529-2569 mentre altri utenti hanno segnalato invece il +81 345102539.
La spaventosa catena di Sant’Antonio si propaga con il passaparola e appare come un numero sconosciuto: ci contatta su WhatsApp e minaccia di perseguitarci se non inviamo le orripilanti foto che ci ha appena inviato. Momo rientra a pieno titolo tra le creepypasta social. Nata come storia corta o “leggenda metropolitana” pubblicata anonimamente su internet e creata con il solo scopo di spaventare i suoi lettori, la creepypasta ha generato inevitabilmente anche la sua declinazione social e Momo ne è la prova. Nel giro di poco è diventata un vero e proprio tormentone, tanto che su YouTube si sono moltiplicati i video che racconterebbero le oscure origini di Momo. In realtà il “mostro”, che sembra una caricatura terrificante della Shelley Duvall del capolavoro horror Shiningcon Jack Nicholson, altro non è che un’opera artigianale esposta in una mostra d’arte giapponese.
Momo è solo l’ultima delle catene di Sant’Antonio che girano tra chat e gruppi. Si tratta nella maggioranza dei casi di iniziative nate in buona fede ma dietro cui, sempre più spesso, si nascondo oscuri figuri dediti a truffe o attacchi informatici a smartphone e tablet. Per fronteggiare l’avanzare di queste fastidiose catene e per arginare il proliferarsi di  pericolo digitali, WhatsApp ha recentemente preso altre contromisure. La nuova feature appena introdotta è un’etichetta appicciata alla nuvoletta di testo che segnalerà tutti i messaggi copiati e incollati da una chat all’altra e non scritti di proprio pugno dall’utente che ce lo sta inviando. Un altro scudo contro le catene di Sant’Antonio, le fake news e nuovi spaventosi Momo.