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IN TOSCANA, al confine tra MUGELLO e VAL DI SIEVE, prendendo da DICOMANO la direzione verso FORLì, dopo circa 10 chilometri quasi al confine con la ROMAGNA , tra la valle dell'ACQUA CHETA ed il MONTE FALTERONA, troviamo il paese di SAN GODENZO, nella cui famosa abazia nel 1302 DANTE ALIGHIERI convenne con gli esuli guelfi bianchi e Ghibellini.

SAN GODENZO comune della MONTAGNA FIORENTINA ha una notevole estensione territoriale ed ha un dislivello tra il punto più alto (M. Falco, m 1658) e quello più basso (oltre Ponte alla Corella, m 240) di oltre 1400 metri, mostrando delle caratteristiche rudemente alpestri, con monti strapiombanti e profonde vallate. Dal territorio del Comune di San Godenzo, nella frazione de Il CASTAGNO D'ANDREA è possibile entrare nell'area protetta del PARCO NAZIONALE FORESTE CASENTINESI, MONTE FALTERONA e CAMPIGNA, una tra le piu'suggestive porte del versante fiorentino del Parco.

venerdì 13 luglio 2018

IMPORTANTI INTERVENTI SULLE STRADE TRA DICOMANO E VICCHIO ED IN ALTO MUGELLO

IMPORTANTI INTERVENTI SULLE STRADE TRA DICOMANO E VICCHIO ED IN ALTO MUGELLO


La Città metropolitana di Firenze aveva stabilito a marzo la chiusura della Sp 41 di Sagginale, al km 10+500, in località La Boscheta, nel tratto da Ponte a Vicchio e Dicomano, per una frana a valle del fiume Sieve. Il traffico era stato deviato sulla Sp 551. I tecnici della Metrocittà hanno dovuto effettuare prove geologiche e sismiche. Per poter intervenire sulla frana, messa in sicurezza la strada, era possibile avviare il ripristino solo dal fiume, ma solo dopo l’abbassamento del livello della Sieve. Altro elemento decisivo: l’analisi della consistenza del terreno.
La Città Metropolitana, rispettati tutti i parametri e i tempi necessari in ordine a questi elementi, ha messo in sicurezza la scarpata a monte della strada interessata dal cedimento dello strato corticale, con reti paramassi. Lo svuotamento delle reti e la rimozione dei detriti è in questi giorni eseguita in amministrazione diretta con uomini a mezzi della Città Metropolitana. Una volta terminati questi lavori, seguirà l’intervento di ripristino della sede stradale.
Sono stati poi conclusi dall’Ufficio Viabilità della Città Metropolitana di Firenze i lavori per il ripristino della sede stradale della Sp 503 del Passo del Giogo interessata da una frana a valle al km. 3+000, in prossimità della località Paliana, nel comune di Firenzuola.
“L’intervento è stato eseguito utilizzando il più possibile materiali compatibili con la zona di intervento – spiega Massimiliano Pescini, consigliere della Città Metropolitana delegato alla Viabilità – E’ stato rimosso il terreno franato della scarpata e sono stati realizzati gabbioni in sua sostituzione, riempiti con inerti locali, posizionati in tre file per sostenere il rilevato stradale. Ripristinate la sede stradale e la banchina”.
La Metrocittà sta eseguendo anche i lavori di messa in sicurezza della scarpata di monte al km. 15+200 della Sp 32 Della Faggiola, nel comune di Palazzuolo sul Senio, interessata da un consistente movimento franoso.
La frana, costituita principalmente da terre e rocce oltre che piante a medio/alto fusto, ha avuto origine in seguito alle piogge che nel mese scorso e più recentemente si sono abbattute sull’Alto Mugello. Le scarpate di monte in quel tratto stradale hanno una notevole pendenza con un equilibrio di stabilità molto precario. L’intervento prevede la rimozione del materiale instabile e la messa in opera di un geo-griglia per la stabilizzazione del versante. La griglia consentirà la ricrescita della vegetazione ed il consolidamento corticale. Alla base, la scarpata verrà ripristinata utilizzando un metodo di ingegneria ambientale che consentirà di recuperare buona parte dei terreni franati. I lavori non creano al momento disagi alla circolazione.
Eseguiti e ultimati sulla Sp 29 Traversa di Lutirano quattro interventi di ripristino della sede stradale, per riportarla in sicurezza dopo movimenti franosi che avevano interessato la scarpata di valle e parte della strada. Ricostruite le scarpate con una griglia di pali di castagno, opportunamente incrociati ed assemblati fra loro, successivamente “riempita” dallo stesso materiale precedentemente franato. “Sulla parte esterna – rileva Pescini – saranno a breve messe a dimora piante con lo scopo di inerbire la scarpata e quindi di trattenere il terreno. Questo tipo di intervento consente impiegare nuovamente tutto il materiale recuperato nel luogo, evitando il trasporto di terre in altri siti o discariche ed utilizzando materiali totalmente compatibili con l’ambiente”.