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IN TOSCANA, al confine tra MUGELLO e VAL DI SIEVE, prendendo da DICOMANO la direzione verso FORLì, dopo circa 10 chilometri quasi al confine con la ROMAGNA , tra la valle dell'ACQUA CHETA ed il MONTE FALTERONA, troviamo il paese di SAN GODENZO, nella cui famosa abazia nel 1302 DANTE ALIGHIERI convenne con gli esuli guelfi bianchi e Ghibellini.

SAN GODENZO comune della MONTAGNA FIORENTINA ha una notevole estensione territoriale ed ha un dislivello tra il punto più alto (M. Falco, m 1658) e quello più basso (oltre Ponte alla Corella, m 240) di oltre 1400 metri, mostrando delle caratteristiche rudemente alpestri, con monti strapiombanti e profonde vallate. Dal territorio del Comune di San Godenzo, nella frazione de Il CASTAGNO D'ANDREA è possibile entrare nell'area protetta del PARCO NAZIONALE FORESTE CASENTINESI, MONTE FALTERONA e CAMPIGNA, una tra le piu'suggestive porte del versante fiorentino del Parco.

venerdì 6 luglio 2018

Vaccini, in Toscana l’obbligo resterà

Vaccini, in Toscana  l’obbligo resterà

L’assessore regionale Stefania Saccardi contro l’annuncio dei due ministri: «Se cambia la legge noi approveremo la nostra»

Sull’obbligo dei vaccini, se il governo si ferma, la Regione vuole invece andare avanti. Il ministro della Salute, la grillina Giulia Grillo, ha riferito in Parlamento sulla legge sull’obbligo vaccinale e ha spiegato che per la scadenza del 10 luglio, la data entro cui le famiglie avrebbero dovuto presentare i certificati vaccinali, basterà un’auto-dichiarazione. In pratica, gli effetti della legge voluta dall’allora ministro Beatrice Lorenzin sono disinnescati: i bambini potranno entrare a scuola a settembre anche senza aver fatto i vaccini.

Ma la Toscana è pronta ad alzare le barricate. Dice l’assessore regionale alla Salute, Stefania Saccardi: «A parte che ancora non c’è nulla di scritto, che quelle della ministra Grillo per ora sono solo parole, ma se il governo decide di cancellare l’obbligo vaccinale abbia il coraggio di farlo presentando una legge in Parlamento, non in modo surrettizio, con un espediente». Saccardi, che prima della legge Lorenzin aveva promosso una legge toscana per introdurre l’obbligo, poi abbandonata con l’approvazione del decreto (perché diventata superflua), torna alla carica: «A nessuno piace l’obbligo, a nessuno piace lasciare bambini fuori da scuola, ma l’obbligo si è dimostrato efficace per far alzare il tasso di copertura vaccinale. Si era parlato di una sperimentazione di tre anni, perché non lasciare aspettare che il tasso si consolidi? Se il Parlamento dovesse fare una legge per ridurre l’obbligo (la senatrice grillina Paola Taverna ha pronto un ddl per ridurre da 10 a 4 i vaccini necessari per iscriversi a scuola, ndr), la leggeremo e valuteremo la possibilità di portare ad approvazione la nostra legge regionale». Quelle norme, varate dalla giunta e poi passate al vaglio della commissione regionale sanità, avrebbero bisogno solo dell’ultimo passaggio per diventare legge: l’approvazione del Consiglio regionale.

Nell’ultima stesura prevedevano per i non vaccinati l’esclusione dagli asili nido e dai centri per l’infanzia. E istituivano dei corsi obbligatori di promozione dei vaccini da frequentare da parte dei genitori no-vax, per iscrivere i figli alle materne. Nella legge regionale si parlava di vaccini obbligatori e raccomandati, attualmente 15 secondo le tabelle ministeriali. Per Saccardi tuttavia, la decisione di Giulia Grillo di richiedere solo le autocertificazioni ai genitori, in Toscana non avrebbe efficacia: il motivo è che in gran parte delle scuole regionali non sono le famiglie a notificare agli istituti le vaccinazioni fatte, ma le aziende sanitarie senza intermediazioni: «Di fatto, in Toscana, l’espediente non avrebbe efficacia: all’asilo nido e alla materna senza vaccinazioni, finché la legge non cambia, non si entra». L’assessore sottolinea inoltre che il ministro Grillo si è più volte dichiarata favorevole ai vaccini. Una puntualizzazione che sembra voler tornare a quanto dichiarato dal ministro dell’interno Matteo Salvini, il 22 giugno: «Dieci vaccini sono troppi e dannosi».

Meno rigida di Saccardi sembra la vice sindaca di Firenze, Cristina Giachi, che tuttavia commenta l’annuncio del ministro con sarcasmo: «Con i tassi di copertura tornati altissimi, un anno senza obbligo non sarebbe una tragedia: in fondo, se le cose andassero male e il tasso calasse, basterebbe tornare all’obbligo tra un anno senza gravi contraccolpi per la salute pubblica — dice — Ma il dato più importante è che il ministro Grillo giustifica la fine dell’obbligo proprio con i tassi di copertura alti: è un’ammissione dell’efficacia della legge che in pochi mesi ha invertito una tendenza che vedeva le vaccinazioni in calo. Chi è per l’abolizione dell’obbligo di fatto dice che l’obbligo funziona».